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ELEZIONI 1998 |
Questo e' il programma
presentato alle elezioni del 1998 dal Candidato Sindaco Gabriella
Achilli e dalle liste associate |
PROGRAMMA CANDIDATO -
GABRIELLA ACHILLI |
La forza di molti valori per un progetto comune
Il presente documento, partendo dalle proposte di ogni singola forza che compone la coalizione, vuole realizzare un programma che sappia dialogare e confrontarsi con l'intera società Sandonatese in tutte le sue variegate espressioni sociali, economiche, civili e culturali.
San Donato non ha una tradizione storica, usi e costumi cui far riferimento: è una delle tante cittadine sviluppatesi con l'industrializzazione del nord. Ha però alcune connotazioni originali: la quantità e la qualità delle risorse umane, le provenienze da tutte le regioni italiane, le presenze multietniche, la presenza di realtà aziendali internazionali che consente a molti cittadini di avere esperienze e collegamenti internazionali, la dotazione di strutture scolastiche e sportive di qualità, la localizzazione nell'area metropolitana milanese, i diversi Comuni limitrofi, il collegamento con le culture ed i valori delle terre di origine.
Riuscire a trasferire la consapevolezza di questa straordinaria realtà può sviluppare il senso di appartenenza, rendendoci orgogliosi di essere "sandonatesi".
Le linee guida di questo programma riguardano quindi i seguenti obiettivi:
* Una città per tutti
San Donato è una società locale complessa, perché presenta una domanda sociale molto articolata che tiene conto di condizioni e di risorse differenziate. Non è più possibile offrire risposte omogenee che valgono per tutti i cittadini e l'efficacia di un intervento oggi si misura non più dalla quantità di cittadini raggiunti, ma dalla capacità di offrire risposte articolate ai bisogni tra loro diversi. Molteplici sono quindi gli ambiti di intervento.
* La città nel futuro
San Donato può essere considerato un centro urbano tra i più qualificati della cosiddetta corona metropolitana Milanese. L'ambiente urbano è caratterizzato da una significativa presenza di verde e da spazi e servizi che soddisfano le necessità urbanistiche di standard.
La città richiede ora una valutazione complessiva e serena delle proporzioni tra abitazioni, siti commerciali, produttivi, uffici privati, strutture pubbliche, verde urbano, agricolo e di interesse naturalistico, strutture socio-artistiche e sportive.
Il PRG vigente deve essere il punto di riferimento per lo sviluppo futuro, considerando entro questo quadro ormai esaurita ogni possibilità di ulteriore sviluppo. Gli interventi dovranno quindi tendere, con ogni forma di incentivo, a qualificare il tessuto complessivo del territorio definendo una "maglia urbana" che renda sempre più evidente la struttura della città con il preciso scopo di definirne una sua identità.
* Migliorare la qualità della vita cittadina
Occorre prestare grande attenzione anche alle piccole cose del quotidiano, al buon funzionamento dei servizi e delle strutture presenti sul territorio, alla cura del patrimonio pubblico, dell'ambiente, a garantire maggiore sicurezza ai cittadini.
* Rendere il Comune uno strumento al servizio della collettività
Il governo della città deve puntare non alla semplice efficienza, ma anche all'efficacia. La gestione della cosa pubblica si dimostra spesso incomprensibile e logorante agli occhi del cittadino, che male sopporta le restrizioni e le lungaggini proprie della burocrazia. Occorre pertanto maggiore trasparenza, snellezza della macchina amministrativa, per renderla più rispondente alle esigenze dei cittadini.
* Rapportarsi con Milano e con i Comuni limitrofi
La vicinanza della metropoli milanese e di altri comuni rende indispensabile un efficace coordinamento di strategie progettuali; lo scambio di risorse tra i diversi enti rappresenta la indispensabile reciprocità per rendere più organico il tessuto sociale e civile del sud Milano.
* Coordinarsi con gli altri enti pubblici e con le realtà imprenditoriali
Occorre ridare ruolo e centralità al Comune. che sempre più nel proprio territorio dovrà diventare una sorta di "punto di coordinamento" che, alla luce delle nuove normative, svolga la funzione di regolatore ed integratore di informazione e servizi.
* Rendere il cittadino protagonista consapevole del proprio presente e futuro
Ci impegnamo ad individuare con intelligenza, fantasia e professionalità, la partecipazione sociale e politica. Dall'aula del consiglio comunale, alle associazioni, ai singoli cittadini, è necessario favorire le opportunità di incontro, dibattito e assunzione di responsabilità. La partecipazione è il filo conduttore che moltiplica le energie e dà consapevolezza di una solida crescita comune.
* Operare con concretezza
Le proposte sono concrete e fattibili. Ogni iniziativa sarà valutata nei costi e benefici, nelle risorse e nei tempi di attuazione, nonché negli impegni di gestione. Ogni progetto discenderà da indagini che consentano il corretto raggiungimento degli obiettivi.
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Una città per tutti
Una città deve saper rispondere alle diverse esigenze dei suoi cittadini, affrontando in modo puntuale ed approfondito le diverse specificità pur in un progetto complessivo che riesca a sviluppare il senso di appartenenza e di solidarietà .
La molteplicità delle esigenze da soddisfare non potrà trovare adeguate risposte solamente da parte dell'ente pubblico, ma richiederà necessariamente un più diretto coinvolgimento dei cittadini ed una accresciuta cultura di solidarietà. Per raggiungere questo obiettivo occorre l'impegno di tutti, ciascuno per le proprie capacità e competenze e per le proprie disponibilità.
La famiglia, quale soggetto sociale ed economico, rappresenta una risorsa per la società che può garantire la solidarietà tra generazioni. La famiglia quindi non è un soggetto solo privato, perché dal suo benessere dipende il benessere dell'intero tessuto sociale. E' quindi fondamentale sostenerla attraverso una politica mirata ed efficace, di supporto effettivo delle situazioni di normalità per prevenire ed eliminare l'insorgere delle situazioni di disagio.
Questo dovrebbe portare a modificare pian piano, nel tempo, gli interventi dell'amministrazione pubblica, facendo sì che gli ingenti fondi stanziati per sopperire e rimediare alle situazioni di disagio, siano invece principalmente destinati alla loro prevenzione. Questo significa l'incentivazione di servizi di sostegno alla famiglia affinché i minori, gli anziani, i disabili trovino assistenza nell'ambito della famiglia o comunque del contesto sociale cittadino, evitando i ricoveri in istituto e le situazioni di emarginazione.
Un esempio di servizio di sostegno alla famiglia, con il quale si intende dare impulso al cambiamento di mentalità nei confronti dell'anziano non autosufficiente o parzialmente autosufficiente, è rappresentato dall'attivazione di risorse interne alla famiglia con forme di agevolazione economica - assegno terapeutico - attraverso la corresponsione di aiuti mensili nei confronti delle famiglie che si impegnano ad assistere a casa il proprio anziano, in alternativa al ricovero in istituto.
Così anche per affrontare le situazioni di disagio, è possibile trovare soluzioni alternative a quelle tradizionali, con la collaborazione di quanti, famiglie, associazioni, cittadini, operano già sul territorio o sono disposti a fornire il loro aiuto. La gestione di una casa di riposo, di micro-nidi, di servizi di accoglienza per i minori, potrà essere garantita solo attraverso tale collaborazione, seguendo l'impostazione già intrapresa per i disabili con il progetto "dopo genitori" e per il recupero delle tossicodipendenze con la comunità di Don Chino Pezzoli .
Occorre quindi un impegno trasversale nell'intera città, oltre che una struttura trasversale all'interno dell'ente pubblico, con la finalità di ricondurre ad un unico progetto tutti gli interventi in favore delle diverse fasce di età e categorie di cittadini.
A ciò si aggiunge la possibilità per il Comune di farsi promotore, insieme ad altri, dell'introduzione di forme mutualistiche nel campo dell'assistenza e della non autosufficienza. La soluzione che meglio si presta a ridurre i rischi di implementazione abnorme della spesa e di disuguaglianza tra i cittadini potrebbe essere lo "stato sociale della comunità" inteso come mutualità volontaria territoriale - che ben si assimila alla esperienza in corso della "banca del tempo" - che vede il cittadino soggetto sociale attivo, che avanza domande e contribuisce a dare risposte, non esaustive, ma complementari a quelle dovute dalle Istituzioni.
La "Consulta permanente per la famiglia" può svolgere un ruolo importante ed indispensabile nella formulazione di proposte sulle politiche familiari dell'ente.
E' necessario però istituire anche un "Osservatorio del sociale" che sia in grado di:
* fare la mappatura sociale di San Donato, identificando le diverse categorie;
* mettere a fuoco l'attenzione su alcune aree del sociale per individuare le carenze e le priorità da recepire ;
* fornire agli operatori e amministratori locali elementi conoscitivi sul territorio in fase di programmazione e verifica degli interventi.
Le politiche familiari del Comune devono prevedere anche:
* interventi mirati e qualificati per assicurare alle famiglie l'assistenza ai piccoli fino a tre anni; la presenza di tre asili nido sul territorio di fatto non soddisfa la domanda, rendendo necessari progetti innovativi in grado anche di differenziare il servizio: micro-nidi, prematerne, "la mamma a casa", babysitteraggio, estensione del servizio di ludoteca e di "tempo famiglia" a tutti i quartieri;
* l'impegno a continuare nella "costruzione di una città a misura di bambino che assuma il bambino come indicatore della qualità della vita urbana. Occorre quindi promuovere, sostenere e sollecitare nuovi e più innovativi progetti di partecipazione che, a partire dai bambini, coinvolgano più direttamente altri strati della popolazione nella progettazione e nella cura degli spazi. L'attenzione si dovrà rivolgere, cogliendo anche la possibilità di attingere ai finanziamenti statali delle nuove leggi, prevalentemente su tre ambiti: il tempo libero dell'infanzia; la scuola; la situazione del disagio.
Si potranno quindi sviluppare diversi percorsi ed azioni concrete:
* ascoltare i bambini e i giovani nell'appuntamento ormai consolidato del consiglio Comunale aperto;
* creare un osservatorio sull'infanzia, coinvolgendo i diversi attori che operano sul territorio (dalle scuole, agli oratori, ecc.) e sviluppare, attraverso il CAE (Coordinamento attività educative) un piano per l'infanzia che preveda
l'integrazione di tutti i servizi già presenti o da attivare, al fine di favorirne l'utilizzo e di prevederne e per tempo gli eventuali adeguamenti alle esigenze che cambiano;
* costruire una rete di percorsi sicuri e protetti nei vari quartieri per consentire la mobilità e la socialità dei giovani, creare spazi liberi e strutturati per la socializzazione, conservare ed ampliare gli spazi destinati all'infanzia con proposte diversificate che potranno attuarsi anche con l'aiuto ed il supporto delle associazioni locali;
* estendere l'esperienza di partecipazione concreta dei bambini e dei ragazzi alla riqualificazione di ambiti urbani o interni alle scuole, alla progettazione di segnaletica speciale per i servizi pubblici o di elementi decorativi di arredo urbano ad altri ambiti;
* garantire il successo formativo a tutti gli alunni del territorio, continuando il finanziamento di progetti scolastici innovativi ed integrativi, favorendo il coordinamento con le istituzioni scolastiche del territorio, nel rispetto delle reciproche autonomie. In merito alla scuola, il Comune dovrà seguire con attenzione il processo di riforma in atto al fine di stimolare e garantire, per le proprie competenze, la centralità del soggetto in formazione. Ciò deve avvenire facendo in modo che tutte le forze istituzionali pubbliche e private dialoghino nell'osservazione attenta dei bisogni del singolo, visto nella sua specificità e nella complessità dei legami con le istituzioni.
Particolare attenzione deve essere riservata ai giovani ed alla necessità di aprire finalmente un dialogo vivo, sereno e costruttivo con il mondo giovanile per un serio coinvolgimento ed una reale partecipazione alla vita amministrativa. L'occasione potrà essere fornita dall'analisi dei risultati dell'indagine, già commissionata allo YARD, sui giovani sandonatesi al fine di individuare in modo puntuale le loro esigenze.
Si possono però già prevedere interventi:
* per agevolare l'utilizzo di strutture e spazi comunali già esistenti, aumentando il servizio offerto: nuove sale prove, prolungamento orario di utilizzo del Centro Sociale, centro della comunicazione, centro informatico, sala teatrale, ampliamento dello spazio di lettura e studio della biblioteca, disponibilità di spazi pubblici per incontri, individuazione di nuovi spazi aggregativi, anche attraverso accordi con la Provincia per l'utilizzo dell'ex mensa dell'omnicomprensivo;
* per sviluppare e facilitare le libere iniziative giovanili (culturali, sociali, ricreative) con il supporto di appositi sportelli o uffici comunali (Centroinformagiovani);
* per sviluppare e sostenere la scuola professionale, la formazione e l'avviamento al lavoro (Scuola bottega).
Nei confronti degli Anziani occorre favorire la loro partecipazione attiva alla vita della città ed all'organizzazione ed erogazione di servizi. E' altresì indispensabile incrementare i servizi a domicilio evitando per quanto possibile i ricoveri in istituto, favorendo il permanere dell'anziano in famiglia attraverso la creazione di alloggi destinati alle famiglie che assistono i propri anziani, alloggi che vedano lo svilupparsi di rapporti di solidarietà, di buon vicinato, il potenziamento del centro di servizi, sviluppando quello decentrato in Poasco e creandone uno in Via di Vittorio. Non va peraltro esclusa la necessità di programmare, d'intesa con altre amministrazioni locali, la realizzazione di una casa di riposo, strutturata secondo le più moderne esperienze.
Servizi socio-sanitari: il nuovo quadro legislativo nazionale ha limitato di fatto le possibilità di intervento delle amministrazioni comunali, esautorando i poteri della Conferenza dei Sindaci, che comunque rimangono responsabili della salute dei cittadini. Occorre quindi particolare attenzione in questa nuova fase organizzativa di tutto il sistema socio-sanitario- assistenziale. Attenzione richiede anche l'aspetto economico, che vede i Comuni sempre più direttamente coinvolti nella gestione dei servizi socio-assistenziali, ma soprattutto attenzione all'erogazione dell'insieme dei servizi per garantirne ai cittadini la qualità. L'impegno del Comune per la tutela della salute dei cittadini dovrà continuare ad essere indirizzato verso la prevenzione con campagne specifiche per evitare l'insorgere di patologie diffuse sul territorio (ad esempio diabete, tumori della pelle, del cavo orale, al seno, malattie allergiche di bambini ed anziani,ecc.).
Ciò rende indispensabile un coordinamento tra i diversi enti preposti, finalizzato ad una adeguata integrazione dei servizi per renderli più accessibili e funzionali; in tal senso emerge quindi l'esigenza di progettare da subito una struttura adeguata ad ospitare i diversi servizi socio-sanitari presenti sul territorio comunale, sia per renderli in taluni casi più accoglienti, sia per renderli disponibili in un'unica sede, possibilmente centrale nella città.
Politiche femminili
Il Centro Donna, a dieci anni dalla sua costituzione, su esplicita richiesta delle utenti, deve ampliare il proprio ruolo di centro di aggregazione, di informazione e partecipazione alla vita cittadina. Ciò richiede l'individuazione di una sede idonea che consenta il potenziamento di tutti i servizi in atto o già programmati, ma che renda gli attuali spazi aggregativi più ospitali - dotandoli anche di collegamento con la Rete Civica - per una più diretta partecipazione delle utenti.
Tra gli obiettivi delle attività del Centro Donna deve avere particolare attenzione la conoscenza ed il dibattito sulla situazione delle donne nei diversi paesi del mondo, con l'individuazione delle possibili azioni di sostegno e di aiuto.
Questo può rendere il centro e più in generale l'Istituzione un punto di riferimento per interventi volti allo sviluppo della conoscenza delle culture e tradizioni diverse, europee ed extraeuropee, collegate alla presenza di numerosi stranieri nella nostra città.
Politiche del lavoro
Le recenti disposizioni legislative prevedono un nuovo ruolo del Comune nei confronti delle politiche del lavoro, soprattutto per quanto riguarda i servizi di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Si è recentemente costituita una Associazione dei Comuni appartenenti alla Sezione circoscrizionale di San Donato, con sede nel nostro Comune, di cui fanno parte anche i Sindacati e le Associazioni di Impresa, artigianali e commerciali. E' prevista l'apertura un Centro Lavoro provinciale che, accanto alla rilevazione dei disoccupati dell'intera area, intraprenderà un servizio di preselezione che vedrà un diretto contatto con le aziende. Questo porterà ad una revisione delle funzioni e delle modalità di gestione del Centro Lavoro comunale, che potrebbe quindi dedicare la sua attenzione, insieme al Centroinformagiovani, principalmente ai problemi dell'occupazione giovanile, proseguendo nell'attività già intrapresa di sostegno alla creazione di cooperative di lavoro, alla costituzione di nuova imprenditoria ma prevedendo anche consulenze per le nuove forme di lavoro.
Devono però essere proseguiti gli interventi già avviati di occupazione in lavori socialmente utili, in progetti di inserimento lavorativo per disabili, di incentivazione alla formazione artigianale dei giovani.
Politiche della casa
Particolare attenzione deve essere dedicata al complesso problema della casa che, da diritto irrinunciabile della persona, sta assumendo sempre più le caratteristiche di una vera e propria emergenza, non solo per i ceti tradizionalmente deboli, ma anche per nuove fasce di popolazione. In questi ultimi anni è stato attivato un costante osservatorio, monitorando gli sfratti, instaurando con i cittadini coinvolti un rapporto di sostegno e collaborazione al fine di graduare, in accordo con l'apposita commissione prefettizia, le esecuzioni forzate, prevedendo contributi per favorire il rinnovo dei contratti di locazione già scaduti e per la stipula di nuovi.
Dovrà proseguire l'attività del Coordinamento intercomunale per la casa, costituitosi proprio a San Donato e comprendente 30 Comuni, il quale, al di là della emergenza, ha lavorato su più fronti: con la Regione e l'Aler al fine di concordare procedure più snelle e che tengano conto delle esigenze concrete delle famiglie. Occorrerà in breve tempo concludere l'iter intrapreso con la firma del protocollo d'intesa, Aler - Comune di San Donato, già definito nelle linee di massima, che prevede tra l'altro:
* monitoraggio delle morosità e delle esigenze manutentive urgenti;
* razionalizzazione della gestione dell'intero patrimonio di edilizia residenziale pubblica esistente sul territorio comunale, al fine di ottimizzare il servizio (per esempio possibilità di cambio alloggio tra patrimonio comunale e quello Aler);
* interventi su spazi alloggiativi siti ai piani bassi per eventuale trasformazione in alloggi protetti;
* collaborazione per manutenzioni indispensabili all'abitabilità degli alloggi a fronte di gravi emergenze abitative;
* eventuale possibilità di prelazione da parte del Comune sull'acquisto di alloggi Aler.
Per tutelare la grande fascia di cittadini che, esclusi per carenza di alloggi dall'assegnazione di edilizia residenziale pubblica, si rivolge al mercato privato nonché i proprietari che, rendendo disponibile il proprio alloggio, richiedono garanzie per il rilascio dello stesso, bisognerà continuare ad incidere anche a livello nazionale, con proposte concrete, affinché la nuova legge sulla casa sia equa e soprattutto risponda alle reali esigenze (ad esempio preveda forme di sostegno ai Comuni che dovranno sempre più spesso intervenire con impegni economici ad integrare i canoni di locazione troppo onerosi per il reddito di talune famiglie).
Compatibilmente con lo sviluppo urbanistico previsto dal PRG occorrerà integrare l'assegnazione di aree per l'edilizia economico popolare, definendo prioritariamente il bando di assegnazione, ponendo attenzione a privilegiare le cooperative rispetto alle imprese.
Politiche culturali
Lo sviluppo della cultura a San Donato deve essere inteso non solo come valore a se stante, ma insito in ogni aspetto della vita cittadina:
* valorizzazione ed utilizzo di risorse intellettuali ed artistiche del territorio, in modo che possano esprimersi le idee e le capacità potenziali soprattutto dei giovani;
* conoscenza e valorizzazione storico artistica del proprio territorio, interscambio con gli altri Comuni (Circuito delle città - castelli ed abbazie), apertura e disponibilità a collaborare con gli altri paesi europei ed extra europei (Programmi CEE - gemellaggi);
* sensibilità e conoscenza verso le altre culture favorendo l'incontro di Associazioni e cittadini per sviluppare la cultura multietnica e la formazione dei valori etnici di solidarietà e attraverso il sostegno all'inserimento degli stranieri nella nostra città;
* formazione dei giovani in senso interculturale e promozione di cultura di pace e all'impegno civile;
* collaborazione con le Associazioni del territorio, con le istituzioni laiche e religiose (Regione, Provincia, Parrocchie, Diocesi), per un coordinamento nelle iniziative e organicità negli interventi;
* sviluppo del Civico Istituto Musicale, con apertura al territorio, programmi di musica per le scuole, interventi che favoriscano l'avvicinamento dei giovani alla musica classica;
E' altresì importante lo sviluppo del servizio bibliotecario, promuovendo iniziative di stimolo alla lettura, soprattutto da parte dei giovani.
Lo sviluppo avvenuto in questi anni nel campo delle arti, musica, arti figurative, cinema, inducono a promuovere anche il teatro attraverso la creazione di una scuola di recitazione, che utilizzi al meglio gli spazi da poco ristrutturati in via Parri e la nuova struttura del Cinema Troisi.
Il nuovo centro culturale di Via Parri consentirà anche di dotare il quartiere di Via di Vittorio di un centro di servizi culturali, di vita sociale e civile, integrando le attività già svolte nel quartiere dalla Parrocchia e completando le tante strutture pubbliche già presenti.
Un ruolo importante per le politiche culturali deve essere svolto dalla Rocca Brivio, da poco acquisita dal Comune di San Donato, insieme ai Comuni di San Giuliano, Melegnano e all'Associazione Rocca Brivio e con il coinvolgimento della Provincia di Milano.
L'acquisizione di questo monumento storico architettonico di grande valore, per la sua collocazione, per la sua dimensione per il contorno ambientale, rappresenta non solo un'importante operazione di valorizzazione e di salvaguardia, ma anche un segno tangibile di una innovativa politica intercomunale. Infatti, anche per la gestione della struttura opererà un organismo (società o Fondazione) che pur vedendo partecipi i rappresentanti delle diverse amministrazioni pubbliche, potrà coinvolgere anche soggetti privati con una politica gestionale autonoma.
Tale struttura dovrà quindi vedere rivalutato il suo grande valore storico, artistico e naturalistico attraverso l'organizzazione di iniziative, l'estensione dell'utilizzo ad altre attività (scuole formative, ospitalità per scambi culturali, educazione ambientale, ecc.).
Politiche per lo sport
Occorrerà consolidare e perfezionare il positivo risultato sin qui ottenuto che ha reso San Donato un centro pulsante e vitale di cultura sportiva, prevedendo interventi mirati e finalizzati ad integrare le diverse esigenze dell'individuo per la pratica sportiva:
sport e scuola: si deve intensificare la collaborazione con le istituzioni scolastiche al fine di garantire un regolare svolgimento delle lezioni di attività motoria, di educazione fisica, oltre a favorire l'esercizio di attività sportive in orario extrascolastico;
sport anche per i meno sportivi: occorre favorire la pratica sportiva in libertà realizzando percorsi vita, spazi per il pattinaggio, ecc.;
sport e terza età : stimolare lo sviluppo di iniziative sportive rivolte alla terza età sia per un aiuto a mantenersi in salute, sia per sviluppare l'aggregazione sociale;
sport e comunità: importante sarà continuare nella collaborazione sinergica con tutte le organizzazioni ed associazioni sportive locali affinché queste possano rafforzarsi, divenendo veri centri di formazione sportiva. Tale obiettivo sarà più facilmente raggiungibile con la progettazione, insieme alle associazioni sportive stesse, di un centro sportivo polivalente;
sport e territorio: potenziare e sviluppare le strutture sportive in ogni singolo quartiere.
In particolare, rimosse le difficoltà connesse alla definizione degli ambiti del Parco Agricolo Sud Milano, occorre dare attuazione alla progettazione, già predisposta, del centro sportivo di Poasco, che dovrà svolgere anche funzione di centro di aggregazione e di servizio.
Politiche del tempo libero
Devono avere come finalità prioritaria il favorire l'incontro e la socializzazione della comunità Sandonatese, sviluppandone il senso di appartenenza alla città, anche attraverso il consolidamento di piccole tradizioni avviate in questi anni.
La cura degli animali
Al di là delle iniziative ormai divenute consuetudine, organizzate in collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, per la tutela degli animali, occorre prevedere la costruzione, anche in accordo con altri Comuni, di un canile e promuovere iniziative volte a favorire l'affido di cani e gatti. E' inoltre ormai inderogabile disciplinare l'utilizzo delle aree verdi, presenti in abbondanza nel nostro territorio, affinché gli spazi destinati al gioco dei bambini siano preservati dall'ingresso degli animali e affinché a questi ultimi siano riservati spazi idonei dover poter correre in libertà.
La città nel futuro
San Donato non è solo la porta della città di Milano, ma è la porta verso sud: la sua posizione privilegiata va potenziata e va ridefinita: vuol dire pensare San Donato come un cervello intelligente di nuovi modi di abitare, di commercio innovativo, di lavoro avanzato e di ricreazione e benessere.
San Donato Milanese è una città recente che oggi è riconoscibile nel suo territorio comunale almeno per tre aree:
* la prima è l'area in continuità con Metanopoli fino al Laghetto, città edificata da palazzi per uffici e per abitazioni con una struttura consolidata;
* la seconda è l'area che si interpone tra i confini edificati, San Giuliano, la Via Emilia e il Lambro;
* la terza è la città delle frazioni immersa nel territorio prevalentemente agricolo (Parco Agricolo Sud Milano).
L'individuazione di queste aree costituisce un elemento di ricchezza e non di confusione rispetto all'intero territorio e quindi deve essere oggetto di analisi e di valorizzazioni specifiche. E' necessario pertanto cogliere gli elementi caratteristici delle tre aree e le vocazioni esistenti per riconfigurare il territorio di una città complessa e non monofunzionale. La diversità delle tre aree va però a costituire una città unica, che peraltro si estende ben oltre i confini comunali, che può alternare concentrazioni di funzioni a aree agricole e anche all'interno delle prime, elementi naturali tra elementi costruiti.
San Donato quindi può essere la città degli uffici, oppure la città dei parchi, oppure la città di un sistema ambientale più vasto. Questa ricchezza funzionale va sfruttata a pieno nei confronti del capoluogo lombardo e anche rispetto ai Comuni del sud Milano: infatti San Donato ha il privilegio di essere dotata di terminali infrastrutturali di grande importanza (metropolitana, autostrada, paullese, ferrovia) dei quali è tempo di cogliere le positività, al di là delle indubbie ferite che hanno provocato sul territorio. San Donato è dunque una città ricca di infrastrutture, di funzioni attive e di forti suggestioni.
Al confine con la città capoluogo, ma con un diverso modo di vita, deve poter cogliere tutti quei vantaggi che tale situazione può offrire. La città deve mettersi in rapporto con i Comuni limitrofi per coordinare tutti gli interventi, ma deve confrontarsi con Milano per ottenere il miglioramento dell'area della stazione della metropolitana e favorire quegli insediamenti collettivi anche fuori dal territorio comunale che possono avere effetti indotti positivi (ad esempio un centro congressi a Rogoredo).
Anche l'area del quartiere San Francesco, inserita all'interno delle infrastrutture, deve veder confermata la sua destinazione a scala metropolitana per ospitare le funzioni nobili del capoluogo (ad esempio in un polo di ricerca tecnologica sulle energie alternative, centro di formazione e documentazione, o altro) di interesse anche per la nostra città .
Occorre migliorare la città, tutta la città, quella industriale e quella residenziale, le frazioni e il centro. Agire secondo il Piano Regolatore Generale non è più sufficiente, bisogna pensare a realizzare il completamento della città o a trasformare quanto esiste sulla base di una maggiore attenzione a quello che il cittadino vede e vive. Una maggiore attenzione ad accorpare il verde delle urbanizzazioni, a riprendere le alternanze e le varietà della città moderna, per riqualificare una intera parte urbana.
Le esigenze e i bisogni stanno mutando con la consapevolezza dell'esigenza di benessere e di migliore qualità ambientale: questo implica che con l'attenzione alla specificità delle tre aree dovranno essere consentite quelle trasformazioni previste dal PRG che migliorino l'ambiente e lo dotino di tutti i servizi necessari senza con questo prevedere ulteriore consumo di suolo per edilizia residenziale e direzionale. Allora a Certosa i capannoni industriali esistenti potranno lasciare il posto a residenze con obbligo di destinare, parte dell'area, a verde e parcheggi. Nel centro della città la centrale elettrica dismessa ed i vicini capannoni potranno essere sostituiti da attività, che tengano conto del contesto in cui l'area è inserita.
L'area centrale del "centro cittadino", dopo l'esito positivo del concorso, dovrà trovare definizione nei rapporti con la proprietà e realizzazione per le parti pubbliche con altrettanta attenzione, impegno e partecipazione della città. L'obiettivo da perseguire è comunque la realizzazione degli interventi con la minor volumetria possibile, nell'ambito dei limiti fissati dal PRG.
L'area verde tra San Donato e San Giuliano dovrà diventare fruibile per i cittadini: un grande parco ricreativo-sportivo collegato al sistema dei parchi cittadini. Questa area ha una specificità definita che va difesa, quella di essere un territorio libero, ma oggi parzialmente inutilizzabile da parte dei cittadini. Quest'area deve mantenere la sua unitarietà e deve essere trasformata in un sistema di parco che risponda alle caratteristiche della città: quindi un parco dove si possa praticare l'attività sportiva, passeggiare nel verde e usufruire di luoghi collettivi di divertimento, come lo sono i moderni parchi europei.
Su questo è necessario un progetto organico che riconosca la vocazione dell'area, che si colleghi al sistema ambientale circostante e che equilibri in modo efficiente per la città le funzioni collettive.
La città ha già in programma la realizzazione di alcuni parchi:
* Parco alla Pieve, "il parco delle funzioni sociali", ormai in fase avanzata di realizzazione, per la sua vicinanza con il nucleo urbano centrale della città potrà diventare un vero punto di aggregazione perché costruito anche per dare risposte a funzioni importanti come il mercato, manifestazioni pubbliche, ritrovi giovanili, ecc.;
* Parco Viale De Gasperi, "il parco dei percorsi naturali", può essere trattato con limitatissimi interventi per creare percorsi per l'utilizzo da parte dei cittadini, garantendo la salvaguardia e valorizzazione naturalistica dei suoi ambiti;
* Parco lungo il canale navigabile, "il parco dei servizi al quartiere", richiede una revisione del progetto originario, che preveda nella realizzazione delle funzioni pubbliche l'intervento anche dei privati, in considerazione dell'elevato costo dell'acquisizione del terreno, e che tenga conto di possibili soluzioni viabilistiche alla Via Di Vittorio;
* La Cava Tecchione deve poter essere fruibile da parte dei cittadini; occorre perciò che il piano dell'ambito di cava, già approvato dalla Regione, trovi pratica attuazione, restituendo alla città un bene naturalistico inserito nel Parco Sud.
Questo sistema di parchi, caratterizzati da diversi gradi di fruizione a seconda della peculiarità della zona in cui sono inseriti, ricalca i numerosi modelli europei da tempo esistenti e funzionanti; è importante però che siano messi a sistema con la percorribilità ciclopedonale e con tutte le aree recuperabili alla città, come quelle intercluse tra l'edificazione esistente o quelle che si affacciano sul Lambro.
Il Lambro appartiene anche alla città: il piccolo tratto di fiume che interessa il nostro territorio è comunque un altro elemento di varietà ambientale che può diventare un presidio di un'attenzione generale all'ambiente e di alcuni luoghi sulle sue sponde. Oltre alla battaglia più generale della salvaguardia del fiume, sarà nostro impegno ritagliare tutti i piccoli spazi per restituire il Lambro all'uso collettivo e fare delle sue sponde un parziale ma significativo elemento di natura nella città, così come il recupero dei fontanili.
La conservazione e la difesa degli elementi ambientali e agricoli tuttora presenti sarà la principale strategia sul suolo libero nell'area tra San Donato e Poasco. L'idea di pianificazione agricola ambientale sopra richiamata dovrà tener conto del previsto spostamento del tracciato ferroviario Milano-Genova. A tale riguardo, nel definire la convenzione con le F.S. sarà indispensabile recepire il sistema viabilistico delle Frazioni Poasco-Sorigherio sia verso San Donato, sia verso Milano, così come previsto dal PRG.
Poiché però è indispensabile difendere e preservare le caratteristiche di "borgo agricolo" che contraddistinguono le Frazioni Poasco e Sorigherio la definizione della viabilità di collegamento con San Donato e con Milano richiede forte attenzione e studio ed approfondimento al fine di evitare l'eccessiva attrazione di traffico.
Le cascine dovranno essere difese nella loro struttura architettonica e territoriale ricercandone la rivitalizzazione e puntando, ove non più attive per l'agricoltura, su ruoli significativi sul territorio come una volta svolgevano un ruolo importante per l'agricoltura.
Migliorare la qualità della vita cittadina
La qualità urbana è rappresentata non solo dal sistema dei parchi, ma anche da:
* un sistema viabilistico scorrevole, attento a limitare la circolazione delle auto all'interno del centro abitato ed a far confluire i flussi esterni su infrastrutture esterne. Quindi uno studio attento dei sensi unici, delle facilitazioni di uscita e di entrata a San Donato, ma che impediscano l'attraversamento della città da est ad ovest e viceversa, quindi minore inquinamento atmosferico e minore inquinamento acustico; la pedonalizzazione di alcuni tratti centrali per favorire l'uso della città ai pedoni, con particolare riguardo agli anziani ed ai bambini;
* un sistema equilibrato di parcheggi che preveda il potenziamento di quelli esistenti e la creazione di nuovi, sia pubblici che privati, soprattutto nelle zone tradizionalmente carenti. Parcheggi ben attrezzati ed illuminati, ma non rettangoli d'asfalto: parcheggio può essere un'area alberata e pavimentata, può essere una costruzione interrata sotto un'area verde o sotto una piazza o sotto un edificio.
Ma l'obiettivo principale da perseguire è quello di incentivare gli spostamenti individuali alternativi all'automobile (a piedi, in bicicletta, taxi collettivi) e l'organizzazione di un efficiente sistema di trasporto pubblico, con particolare riguardo per i collegamenti con la Frazione Poasco.
La città deve quindi essere resa più accessibile per pedoni e biciclette: deve essere realizzato un piano compiuto di piste ciclopedonali non solo all'interno del territorio ma collegato con i Comuni limitrofi, coinvolgendo nella realizzazione gli stessi Comuni , la Provincia ed il Parco Agricolo Sud.
Per la realizzazione di tali sistemi e per migliorare l'edificazione urbana è indispensabile approvare gli specifici piani Urbani del Traffico e dei Parcheggi e modificare regolamenti e normative comunali. Tali norme devono consentire un'interpretazione agevole delle leggi, lo snellimento delle procedure per i piccoli interventi, a fronte di un puntuale controllo degli aspetti che investono l'assetto urbano più complessivo, e il recepimento delle mutate esigenze (vedi raccolta dei rifiuti); ciò significa l'adozione di un nuovo regolamento edilizio e la revisione del regolamento locale di igiene.
Risponde all'esigenza di qualità della vita cittadina anche:
* l'organizzazione di un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti secondo criteri razionali che tengano conto dell'importanza di proseguire nello sviluppo delle raccolte differenziate con razionalizzazione delle modalità e dei tempi di raccolta, sensibilizzando i cittadini a questo impegno che, pur gravoso, è la strada obbligata per la sostenibilità della gestione dei rifiuti prodotti.
Il futuro quadro normativo relativo alla determinazione delle tariffe di raccolta rifiuti, renderà necessario introdurre nuove modalità di tassazione a carico dei singoli cittadini direttamente proporzionale al quantitativo prodotto.
Il Comune di San Donato dovrà attivarsi, di concerto con i Comuni facenti parte dell'attuale bacino 8, come definito dal piano provinciale, e con il forum dei comuni di recente costituzione, affinché si creino gli impianti necessari per un corretto smaltimento dei rifiuti prodotti, sia in modo differenziato che indifferenziato. Sarà inoltre opportuno attivarsi per una diretta partecipazione del nostro Comune nella costituenda società di gestione dell'impianto di compostaggio previsto in territorio di San Giuliano.
* una difesa del verde, intesa come presidio costante ed efficace delle aree verdi, una puntuale e corretta gestione e manutenzione, sia con interventi conservativi, sia con la sostituzione della flora arborea ammalata e rivitalizzazione degli spazi erbosi.
Si rende quindi necessario un costante aggiornamento del censimento della vegetazione arborea con creazione di una banca dati, l'adozione di un regolamento del verde pubblico, l'installazione di cartellonistica informativa e didattica sul verde, individuazione di forme innovative per il finanziamento delle spese per l'incremento e la manutenzione del verde.Ciò presuppone anche il coinvolgimento diretto dei cittadini ed eventualmente di imprese attraverso interventi di sponsorizzazione, di gestione diretta privata, di sorveglianza.
* la difesa dell'ambiente che richiede un monitoraggio capillare della situazione della città per costruire, sulla base delle conoscenze metereologiche, idrogeologiche, urbanistiche e produttive, delle mappe con diversi gradi di attenzione o rischio. Previsione quindi di stazioni di controllo dell'inquinamento atmosferico, rilevazioni periodiche dell'inquinamento acustico, prosecuzione del lavoro di analisi e programmazione per gli interventi di abbassamento della falda. Quest'ultimo problema investe però scelte di carattere sovracomunale, rendendo indispensabile il diretto coinvolgimento della Regione e della Provincia.
Ma la città ha anche bisogno di piccole attenzioni: dotare le vie e le piazze di panchine, distribuire chioschi di servizi, prevedere portabiciclette o aumentare l'illuminazione pubblica, la rete dei telefoni, l'installazione di cartellonista informativa, il completamento dei sistema di rifacimento dei marciapiedi e dell'arredo urbano.
Ma anche di una rete commerciale fiorente, con orari consoni alle esigenze dei cittadini e con istituzione di piccole aree di mercato nelle zone sprovviste di negozi (Bolgiano, Poasco).
Attenzione particolare deve essere riservata alla Via Di Vittorio al fine di trovare soluzioni al potenziamento del mercato del sabato ed all'occupazione dei negozi sfitti.
La principale istanza dei cittadini e l'esigenza maggiormente sentita per una qualità della vita è la sicurezza.
Al di là della necessità di un incremento del personale della Polizia Municipale, incremento che trova comunque difficoltà di carattere economico, l'azione da svolgere dovrebbe avvalersi delle esperienze attuate in altri Comuni e sulla base di un reale pragmatismo. Dovrebbero essere sollecitati i suggerimenti ed il coinvolgimento dei cittadini pur nelle forme rispettose della legge. Si potrebbe comunque prevedere di:
* favorire al massimo il ritorno dei vigili nelle strade a contatto con i cittadini, con presenza costante nei quartieri; per quanto possibile il Corpo della Polizia Municipale dovrebbe essere sollevato da compiti d'ufficio;
* incrementare l'impegno dei volontari per compiti di pubblica utilità: oggi i volontari sono incaricati della regolazione del traffico all'uscita dalle scuole; ad essi potrebbe essere affidata una morbida vigilanza per l'uso corretto dei giardini, per scoraggiare la cattiva utilizzazione degli spazi comuni, per la segnalazione degli interventi di interesse generale. L'intervento dei volontari consentirebbe una corretta collaborazione nei confronti dell'amministrazione per una visione immediata delle necessità degli interventi, più o meno marginali, sul territorio e per il controllo della tempestiva e corretta esecuzione degli stessi;
* dotare i volontari, per il periodo di servizio, di un semplice apparecchio avvisa/cerca persone per allertare e richiamare le pattuglie dei vigili in caso di necessità;
Politica delle entrate
La finalità da perseguire è la semplificazione del rapporto con il cittadino - contribuente, l'eliminazione delle imposizioni più trascurabili, minimizzare l'imposizione sulle abitazioni, in particolare per la prima casa, modulando le aliquote e le detrazioni fino all'azzeramento dell'imposta sulle prime case di dimensioni medio-piccole.
La realizzazione di un censimento territoriale dovrà permettere non solo il recupero dell'evasione fiscale verificatasi in questi ultimi anni, ma il trasferim,ento a livello locale delle procedure di definizione delle rendite e dei valori catastali degli immobili. La conoscenza diretta della realtà locale permetterà una corretta valutazione del valore patrimoniale degli immobili, eliminando le sperequazioni derivanti dalla gestione a livello centralizzato. E' da sottolineare inoltre il vantaggio per i cittadini di avere a disposizione nel proprio palazzo comunale gli uffici catastali.
Per l'applicazione delle tariffe deve essere mantenuto il prelievo rapportato alla reale capacità contributiva degli utenti. Particolare attenzione dovrà essere dedicata alla introduzione dello strumento dell'ISE (riccometro) ed alla introduzione di riduzioni e facilitazioni in favore dei nuclei famigliari utenti di più servizi.
Il comune come strumento al servizio della collettività
Uno degli strumenti che un’Amministrazione ha a disposizione per affrontare la propria funzione di servizio alla collettività è la struttura comunale. E’ di immediata evidenza l’importanza strategica che riveste una macchina comunale ben organizzata e nel contempo flessibile alle esigenze della collettività per il raggiungimento degli obiettivi politici: nel momento in cui gli Amministratori si fanno garanti della partecipazione del cittadino all’attività del Comune, diventa fondamentale garantire la relazione tra la struttura interna tecnico-amministrativa e le scelte strategico-politiche.
Le forti innovazioni introdotte dalle recenti leggi (Bassanini, ecc.) devono trovare applicazione attraverso una logica di servizio verso il cittadino. A tale scopo è necessario:
· ridefinire la macchina amministrativa in risposta alle nuove esigenze di servizio per la collettività;
· analizzare i processi e ridefinire le strutture interne per riqualificare i servizi già erogati e progettare servizi innovativi
Per riuscire in questo intento è essenziale individuare nella figura del Direttore Generale un garante della congruità degli obiettivi programmatici rispetto alle risorse economiche, umane e strumentali assegnate alla struttura organizzativa. Il cosiddetto city-manager dovrà svolgere il proprio mandato con l’obiettivo di sviluppare la professionalità dei dipendenti anche attraverso progetti di formazione finalizzati alla introduzione di una cultura gestionale impostata sulla logica del servizio al cittadino/utente.
L’utilizzo di incentivi e la definizione di percorsi di carriera interna saranno le leve di una gestione delle risorse umane improntata alla valorizzazione del capitale umano dell’Ente.
Un’attenzione particolare si ritiene debba essere dedicata al controllo di qualità dei processi di lavoro e conseguentemente alla ottimizzazione delle procedure in modo tale da poter ottenere la certificazione di qualità a suggello di un modus operandi corretto e trasparente.
La Carta dei Servizi poi, è il documento attraverso il quale l’Amministrazione e le sue Aziende si impegnano a rendere trasparenti le attività di erogazione dei propri servizi.
Alla luce delle novità introdotte (Bassanini 2) la figura del Difensore Civico dovrà essere definita con la predisposizione di un apposito regolamento e con l’individuazione di un cittadino in grado di garantire, super-partes, la collettività nei rapporti con l’Amministrazione.
Rapportarsi con Milano e con i Comuni limitrofi
Con il Comune di Milano sarà necessario concordare, oltre alla sistemazione del piazzale della stazione della metropolitana, anche una diversa accessibilità viabilistica alla città sia sulla Paullese che sulla Via Emilia che da Poasco. Con riferimento a questo ultimo ambito occorre porre particolare attenzione al piano d'area in corso di definizione per i problemi già enunciati relativi alla viabilità.
Consideriamo qualificante che la futura Amministrazione approfondisca con il Comune di San Giuliano il tema del grande parco di confine, così come la sistemazione del Redefossi, attraverso accordi di programmi che coinvolgano direttamente il nostro Comune.
Importante sarà la collaborazione per la gestione della Rocca Brivio, creando un rapporto fra tale struttura e la cittadinanza sandonatese al fine di inserire le iniziative presenti alla rocca nel circuito delle offerte culturali e sociali disponibili a San Donato.
Ma altri elementi di politica comprensoriale dovranno essere rappresentati dalla possibilità di realizzare strutture in grado di rispondere alle esigenze di più comunità e di gestire servizi socio-sanitari a livello intercomunale, congiuntamente anche ad altri operatori, al fine di mettere in comune le risorse.
Coordinarsi con gli altri Enti Pubblici e con le realtà imprenditoriali
La complessità dei sistemi sociali è fonte di difficoltà nel rapporto del cittadino con le amministrazioni pubbliche e con le realtà produttive.
Occorre ripensare profondamente al sistema di relazioni che lega non solo gli enti pubblici ai cittadini, ma anche gli enti tra di loro e alle altre organizzazioni private profit o non profit che siano.
Questa premessa è necessaria per ridare ruolo e centralità ad un'Amministrazione Comunale che sempre più, nel proprio territorio, dovrà rappresentare un "punto di coordinamento".
In altre parole il Comune che vogliamo, dovrebbe essere un regolatore ed integratore di informazioni e servizi. Infatti:
· ha sicuramente il governo strategico del proprio territorio
· è un soggetto a cui altre Amministrazioni delegano servizi o incombenze
· è un'azienda "particolare" erogatrice di servizi a forte valenza sociale.
Il cittadino ha rapporti con strutture e servizi di Enti diversi, per cui occorre una visione integrata del funzionamento degli stessi. Per ridisegnare il sistema di erogazione dei servizi, mirato ad integrare e renderli maggiormente sinergici efficienti ed efficaci, si può prevedere la costituzione di un organismo di coordinamento che veda al suo interno:
· il Sindaco
· i rappresentanti delle altre strutture pubbliche presenti sul territorio:
provveditorato e direzioni scolastiche
forze dell'ordine, di polizia, di sicurezza
direzione sanitaria
· i rappresentanti degli altri settori presenti:
forze dell'impresa
imprese cooperative
associazioni del volontariato
organizzazioni socio-religiose
Un simile progetto, supportato da competenze specifiche ed avviato con il coinvolgimento dei cittadini garantirebbe una visione organica e partecipata del tessuto della città.
Una breve riflessione va affrontata sugli strumenti che consentono di costruire sistemi di supporto alle decisioni quando gli interventi da predisporre coinvolgono molte variabili, così come nel caso dei sistemi sociali.
La realizzazione di un sistema di simulazione basato su Reti Neurali Artificiali renderebbe possibile prevedere gli effetti prodotti dalle singole scelte politiche, economiche, sociali e ambientali, sull’insieme di variabili che descrivono un determinato contesto territoriale e consentirebbe di costruire modelli di città virtuali indicandone l’effettivo grado di realizzazione su uno specifico territorio.
Rendere il cittadino protagonista consapevole del
proprio futuro
L’obiettivo che riteniamo ci si debba porre è quello di migliorare la qualità della vita della città rendendo il cittadino consapevole del proprio presente e del proprio futuro. Questa dovrebbe essere la missione principale che l’amministrazione comunale deve porsi per rendere partecipe il cittadino delle scelte che devono essere operate e coinvolgerlo direttamente nella gestione della cosa pubblica.
Questo può avvenire solo attraverso una curata e approfondita informazione, utilizzando tutti gli strumenti che esistono.
In particolare un sistema di comunicazione che veda come destinatario il cittadino ha come presupposto un arricchimento sempre maggiore del numero e della qualità delle informazioni rese disponibili.
In quest’ottica l’Amministrazione dovrà lavorare per l’abbattimento delle barriere economiche e di conoscenza all’uso di Recsando (la rete civica di San Donato) e più in generale dei sistemi telematici.
Crediamo che si debba pensare a San Donato “città cablata” e centro di sperimentazione degli effetti sulla comunità di una massiccia diffusione ed uso di tutte le più moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione sollecitando proposte ed offerte da parte dei principali operatori del settore delle telecomunicazioni.
In questo senso riteniamo inoltre, anche in considerazione dell’elevato tasso di scolarizzazione presente a San Donato, che siano da promuovere iniziative a sostegno degli studenti quali ad esempio borse di studio per tesi di laurea che abbiano come oggetto i temi della comunicazione.
Tra gli strumenti di informazione il notiziario comunale rappresenta già oggi una fonte di informazione istituzionale e ad esso si deve dedicare la massima attenzione per renderlo sempre più preciso e partecipato.
Un altro importantissimo canale di comunicazione è l’Ufficio relazioni con il pubblico che va potenziato quale garante della trasparenza dei procedimenti, al fine di poter aggiornare costantemente il cittadino sia sulla tempistica di evasione delle pratiche che sulle responsabilità interne.
La struttura organizzativa già attivata dovrà essere sviluppata e ampliata tramite l’impostazione di un Centro di informazione polifunzionale che provveda anche alla sinergia comunicativa tra più Enti.
Siamo inoltre convinti che la vera partecipazione si svolge attribuendo ai cittadini ed alle associazioni un ruolo specifico con una diversa impostazione dell’organizzazione dei posti di potere con il coinvolgimento diretto delle fasi progettuali e di programmazione.
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Tutto il
materiale presente in questa sezione è stato reperito dai forum di
RecSando, dai siti ufficiali dei candidati e dei partiti, dal Comune di
San Donato Milanese, da contatti con i diretti interessati. Se ritieni
che ci siano errori, modifiche da fare o comunque vuoi intervenire sui
contenuti (avendone diritto) scrivi all'Amministratore. |
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