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CANDIDATO N° 3 -
SERGIO FERRARI |
PROGRAMMA DI GOVERNO |
Piano Comunale Umanista
Premessa
Per noi umanisti il diritto alla salute, all'educazione, alla qualità della vita non sono un fine in sé. Sono la base di partenza per permettere all'essere umano di sviluppare le sue enormi potenzialità. Una persona afflitta da problemi di salute, senza un adeguato livello d'istruzione o semplicemente preoccupata per il proprio e altrui futuro, difficilmente riuscirà a sviluppare la propria personalità raggiungendo traguardi di soddisfazione più elevati che, solo se diffusi e condivisi, possono portare ad un'armonia sociale. E' per questo che mettiamo come prioritario il cercare di garantire nella pratica, per ogni essere umano, nessuno escluso, tali diritti. Questa è la direzione nella quale ci muoviamo.
Questa qualità della vita è la condizione minima per uno sviluppo più elevato dell'essere umano, qualcosa che ha a che vedere con l'intangibile, lo psicologico o lo spirituale se preferite, non solo con qualcosa di tangibile, di materiale.
A molti sembrerà strano, quasi un'eresia, che il programma di un partito politico parli anche di queste cose ma siamo convinti che soprattutto la politica comunale, quella più vicina alla gente, debba e possa affrontare anche questi temi. Del resto, essere considerati degli eretici è sempre stato il destino storico degli umanisti. Speriamo solo di non finire, questa volta, su qualche rogo.
Considerazioni generali
La politica comunale non dovrà essere assistenzialista ma basarsi sul principio di reciprocità. Fermo restando il principio di aiuto e sostegno ai soggetti più svantaggiati, questi, quando possibile, dovranno impegnarsi a favore della collettività. Non si tratta certo di chiedere questa reciprocità a chi, per ragioni psico-fisiche, si trova nell'impossibilità di offrirla. Invece, chi si trova in difficoltà economica ma gode di buona salute e può disporre di tempo libero, sarà tenuto al rispetto del principio di reciprocità, se vorrà continuare a beneficiare di aiuti e agevolazioni.
Nella stessa ottica di superare la logica assistenzialista, i progetti comunali dovranno sottostare al raggiungimento di obiettivi valutabili e verificabili, anche per evitare che siano utilizzati solo per far bella mostra di sé.
Salute
La qualità e la fruibilità del Servizio Sanitario dipendono dalle scelte nazionali e regionali. Si profila una sanità efficiente per chi potrà pagarsela e una più scadente, in quanto a tempi e qualità del servizio, per la maggioranza della popolazione. Il cittadino non dovrà essere lasciato solo nell'affrontare questa situazione.
Il Comune dovrà istituire un apposito Ufficio Sanità che esegua permanentemente un monitoraggio delle strutture sanitarie pubbliche (ASL, Ospedali pubblici e accreditati, Centri medici convenzionati…) in quanto a tempi di prenotazione, qualità del servizio, costi per i cittadini denunciando pubblicamente disservizi, sprechi, mancata attuazione del diritto alla salute. Dovrà, se necessario, supportare i cittadini in eventuali vertenze giudiziarie, ricorsi, denunce. Gli utenti e gli operatori sanitari saranno invitati a collaborare attivamente al buon funzionamento di questo servizio con segnalazioni e informazioni.
Il Comune dovrà coordinare e promuovere tutte le iniziative tese a favorire la prevenzione e l'educazione alla salute, all'alimentazione e allo stile di vita, valorizzando anche le discipline non convenzionali. Dovrà diventare centro propulsore del benessere del singolo e della collettività.
Nei casi di particolare indigenza dovrà intervenire economicamente al fine di garantire la possibilità di cura.
Educazione
Il Ministero dell'Istruzione ha deciso di tagliare in Lombardia 375 posti nella scuola elementare, 274 nella scuola media e 536 nella secondaria superiore, nonostante l'aumento del numero di alunni e studenti (3387 nella scuola elementare, 1198 nella scuola media e 3307 nella secondaria superiore). Nella scuola materna non vengono aperte nuove sezioni nonostante l'aumento delle iscrizioni con lunghe liste di attesa.
Non sarà possibile garantire tutte le richieste di tempo pieno e di lingua straniera nella scuola elementare, di tempo prolungato e di sperimentazione nella scuola media e secondaria superiore. L'organico funzionale nelle medie e superiori viene soppresso. Non verranno più garantiti i progetti di qualità, quelli finalizzati all'integrazione scolastica degli alunni stranieri, le attività rivolte agli adulti. Ancora una volta verrà elevato il numero di alunni per classe.
La politica ministeriale produrrà una riduzione delle assunzioni in ruolo e delle supplenze e un taglio di nuovi posti del personale ATA. Con queste decisioni si vuole colpire il ruolo centrale della scuola pubblica che invece di tagli avrebbe bisogno di forti investimenti finanziari e di nuove risorse professionali.
La politica comunale in campo educativo dovrà fare un salto di qualità. Gli interventi per il diritto allo studio non potranno più avere un ruolo marginale e complementare ma dovranno assumere un carattere di forte sostegno all'ormai acquisita, almeno in linea di principio, autonomia scolastica. Questi interventi dovranno essere diversificati per tendere a colmare i divari sociali, culturali, economici della popolazione scolastica più svantaggiata.
Il sostegno ai progetti educativi dovrà essere effettuato coinvolgendo in prima persona tutte le componenti scolastiche (insegnanti, studenti, genitori). Questi progetti dovranno tendere alla creazione di uno studente protagonista, che costruisce la propria conoscenza in una comunità solidale, con una visione attiva e plurale della realtà; uno studente del pensare, sentire e agire in una direzione coerente, aperto alle diversità e alle trasformazioni. Siamo per una scuola aperta al sociale ma che sappia valorizzare la soggettività, l'esperienza personale di ogni individuo, le sue qualità, il suo possibile e auspicabile contributo al mondo.
Gli edifici scolastici dovranno essere ampliati o ristrutturati per creare, oltre alle normali aule di studio, spazi per laboratori d'informatica, lingue, scientifici, manipolativi/espressivi.
Spetterà al Comune impedire la realizzazione di un sistema scolastico discriminatorio: una scuola di qualità, sempre più privatizzata, per chi potrà permetterselo e una scuola degradata, quella pubblica, per tutti gli altri.
Questa deriva è già in atto da parecchi anni e le recenti decisioni politiche di Governo e Regione non fanno altro che accelerare questo processo. In tale contesto molte famiglie sandonatesi da anni hanno scelto per i propri figli la scuola privata. Non ci sentiamo per questo di colpevolizzarle ma è evidente che la nostra politica tenderà a fare in modo che in primo luogo sia garantita una buona qualità della scuola pubblica. Se effettivamente la scuola privata offre qualcosa di più si tratta per la scuola pubblica di fare altrettanto, se non meglio.
Democrazia, partecipazione, responsabilità politica
Saranno previste verifiche annuali per Sindaco e Assessori. Queste verifiche avranno validità se parteciperà alla consultazione la maggioranza degli aventi diritti al voto. Dopo due "bocciature" consecutive il Sindaco o l'Assessore "sfiduciato" dovrà dimettersi.
Sarà data importanza alle consultazioni popolari su temi di particolare rilevanza utilizzando il più possibile i moderni sistemi informatici. Tali consultazioni acquisteranno una rilevanza politica di cui il Consiglio Comunale e la Giunta dovranno tener conto.
Si costituiranno comitati di quartiere in tutte le zone della città. Ai comitati di quartiere verranno destinati parte dei fondi comunali. Spetterà loro proporre la destinazione di tali fondi, consultando il più possibile la popolazione interessata. Fondamentale sarà il ruolo di ascolto dei bisogni dei cittadini che i consiglieri dei comitati dovranno avere. L'istituzione dei comitati di quartiere servirà per andare nella direzione di un decentramento che dovrà stimolare lo sviluppo di forme di autorganizzazione dei cittadini su questioni specifiche (scuola, assistenza socio-sanitaria, manutenzione del verde e dell'arredo urbano...).
Dovrà essere valorizzato il ruolo delle numerose associazioni presenti sul territorio tramite la concessione di luoghi d'incontro e riunione, aumentando gli spazi a loro disposizione per affissioni gratuite.
Il maggior coinvolgimento della popolazione porterà a superare l'atteggiamento di delega e a far crescere il senso di responsabilità civica.
Il Difensore Civico o Garante dei Diritti del Cittadino dovrà finalmente essere nominato. Da troppi anni questa figura prevista dallo statuto comunale, fondamentale per tutelare i cittadini dai soprusi o inadempienze della burocrazia, è stata dimenticata. E' tempo che diventi una realtà.
Qualità della vita
La qualità della vita dipende essenzialmente da due fattori: dalla fruibilità e qualità dei servizi e dalle scelte in campo urbanistico, campo molto vasto che comprende scelte di carattere edilizio, viabilistico, energetico, ambientale spesso correlate tra di loro e da affrontare quindi in un ottica complessiva e strutturata.
Per noi le tematiche ambientali non sono una moda. Preservare l'ambiente in cui viviamo proteggendo tutte le forme di vita è una priorità per permettere all'essere umano di vivere degnamente e con serenità. La sensibilità verso queste tematiche è, per fortuna, molto diffusa e non può considerarsi prerogativa esclusiva di alcune forze politiche e sociali cosiddette ambientaliste.
Area urbanistico / ambientale
Lo sviluppo urbanistico dovrà puntare innanzitutto a riqualificare l'esistente, evitando il ripetersi di disparità tra la qualità di certi quartieri e il degrado di altri. Non crediamo che San Donato abbia bisogno di un nuovo consistente sviluppo edilizio.
Considerando l'accresciuta sensibilità ambientale della popolazione, nel pensare e progettare il futuro della città bisognerà prendere in considerazione i seguenti elementi:
- l'inquinamento atmosferico ed acustico;
- il traffico, la viabilità e i trasporti;
- il venire meno del ruolo dell'ENI, che nei decenni passati aveva fortemente influenzato lo sviluppo di San Donato, e l'affacciarsi di nuovi soggetti economici che prevedibilmente avranno interessi diversi.
Piano Regolatore Generale
Il Piano Regolatore Generale fu pensato, nelle sue impostazioni originarie e modificato nel corso degli anni, proprio in considerazione della presenza determinante di una grande azienda pubblica. Ora quella figura di riferimento non esiste più. Di conseguenza il Piano Regolatore Generale va rivisto e ridiscusso quanto prima, avendo ben presente che i nuovi proprietari di certe aree tenteranno di massimizzare i profitti con poca o nessuna attenzione alla salute e alla qualità della vita dei sandonatesi.
Tra le principali aree sulle quali la futura amministrazione comunale dovrà portare la massima attenzione e arrivare ad un confronto a tutto campo con la nuova proprietà vi sono: il "pratone" di via Gramsci, il laghetto di via Europa, l'area contigua al terminal della MM3, il quartiere San Francesco e la zona dei laboratori ENI di Bolgiano.
Le prime due, pratone e laghetto, dovranno mantenere la loro vocazione di aree verdi; edificare in modo significativo su quelle aree significherebbe andare incontro a problemi di traffico e inquinamento difficilmente risolvibili.
L'area nei pressi della metropolitana non dovrebbe più avere una destinazione ad uso industriale o terziario ma abitativo residenziale, con l'individuazione di zone da riservare ad edilizia convenzionata (legge 167), supportata dalla presenza di servizi pubblici e privati. Una tale soluzione renderebbe vivo il quartiere tutto il giorno, non si svuoterebbe alla chiusura dei luoghi di lavoro, contribuendo così a risolvere il problema del degrado di una zona "periferica".
Il quartiere San Francesco, per la sua particolare posizione tra le autostrade e la ferrovia, potrebbe essere lasciato ad uso terziario, un terziario però qualificato dalla presenza di opere di pubblica utilità e di valore culturale (auditorium, museo dell'energia, distaccamento universitario, palazzetto dello sport…). Lo sviluppo di quell'area, proprio perché "esterna" alla città e situata nelle vicinanze di grandi arterie di comunicazione, non inciderebbe sui livelli di traffico e inquinamento interni.
I laboratori di Bolgiano sono ormai sottoutilizzati visto l'abbandono della ricerca da parte di ENI. Anche quest'area necessiterà di una diverso utilizzo.
Viabilità e trasporti
Con l'obiettivo di ridurre il traffico e l'inquinamento da mezzi di trasporto privato si dovranno incrementare le corse dei trasporti pubblici in tutte le ore della giornata, anche in quelle serali, ora completamente assenti. Si dovrà provvedere a incrementare l'utilizzo mini-bus o navette per particolari esigenze.
Con iniziative intercomunali si dovranno istituire nuove corse che colleghino direttamente San Donato con tutti quei comuni che ormai vedono un giornaliero e sempre più massiccio spostamento di persone.
Il Comune dovrà continuare con maggior determinazione a far pressione per l'apertura della stazione ferroviaria del quartiere Affari, per incrementare le fermate dei treni nella stazione di Borgolombardo/Di Vittorio e per il prolungamento della linea 77 fino a Poasco.
La riduzione o addirittura la completa gratuità di certe tariffe costituirebbe un forte incentivo all'uso del trasporto pubblico.
Lo sviluppo delle piste ciclabili non può più essere marginale e frammentario, ispirato principalmente dall'idea della "bella passeggiata in bicicletta". Se si vuole che la bicicletta diventi un mezzo di trasporto sempre più utilizzato per i propri spostamenti, le piste ciclabili dovranno avere un posto predominante sulle principali direttrici di attraversamento della città.
In San Donato dovrà diventare agevole spostarsi senza usare la propria auto.
Il Comune dovrà svolgere un ruolo determinante nella definizione di un nuovi piani provinciali e regionali che privilegino i trasporto pubblico
Risparmio energetico
La bolletta energetica grava pesantemente sulle "spese di gestione" del bilancio comunale.
Tra scuole, asili nido, uffici e impianti sportivi, ci sono un bel po' di edifici e impianti su cui intervenire. Ci proponiamo di:
1) effettuare un censimento ed uno studio sui consumi energetici degli edifici e impianti comunali per predisporre un Piano d'Intervento per la riduzione dei consumi, migliorare l'efficienza degli impianti, ricorrere (come previsto dalla L.10/91 art. 26) alle fonti rinnovabili (solare). Si possono raggiungere e superare obiettivi di notevole portata con risparmi dell'ordine del 30-40% sulla "bolletta energetica comunale" (elettrica e termica).
2) individuare le aree di nuova costruzione e/o riqualificazione urbana (aree ex industriali ad esempio) per fissare obiettivi per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni in grado di consumare meno a parità di servizio reso e fissare tali obiettivi nelle Norme tecniche d'Attuazione del PRG.
3) Rivedere il Regolamento edilizio (in questo caso l'unico strumento valevole su tutto il territorio comunale) in chiave "energetico-ambientale" fissando requisiti e parametri costruttivi che "orientino" progettisti e costruttori verso edifici "a minor consumo".
Tali azioni permetteranno un minor consumo di fonti fossili di energia, un miglioramento della "bolletta energetica" anche dei privati, la diminuzione drastica delle emissioni inquinanti e climalteranti.
Un buon esempio viene dal Comune di Melegnano che sta redigendo un Piano energetico comunale d'intervento sugli edifici di sua proprietà, ha steso una bozza di nuovo regolamento edilizio con un forte accento sulla questione dell'energia, realizzato uno degli impianti solari più grandi d'Italia (200 mq) sulla piscina, rendendola quasi autonoma dal fabbisogno di gas, con risparmi dell'ordine del 50%.
Verde, parchi e arredo urbano
Oltre a realizzare il parco urbano sull'area del "pratone" passando per una revisione del Piano Regolatore Generale mirante a ridurre sensibilmente le volumetrie, se non addirittura ad eliminarle, della massima importanza diventa la realizzazione del parco sull'area dell'ex-canale navigabile parallelo alla via Di Vittorio, procedendo all'esproprio dell'area. Il quartiere Certosa - Di Vittorio, per la sua particolare storia e sviluppo, è quello che a San Donato maggiormente sente il bisogno di avere a sua disposizione una grande area verde attrezzata. Da troppi anni se ne parla, ora si tratta di realizzarlo, se non si vuole che i suoi abitanti rimangano in questo discriminati.
Con attenzione il Comune dovrà seguire i cambiamenti che la Provincia, attraverso il Piano di Coordinamento Territoriale, vuole operare sul Parco Agricolo del Sud Milano, per impedire, in raccordo con altri comuni, che venga meno la sua vocazione di polmone verde dell'area metropolitana milanese.
La manutenzione dei numerosi parchi cittadini, o di parte di essi, potrà essere data in gestione ad una cooperativa di ex-detenuti favorendo il loro reinserimento sociale, come suggerito in un convegno dall'ex cappellano del carcere di Opera.
Oltre ai grandi parchi, maggiore cura dovrà essere posta nella manutenzione, pulizia delle aree verdi e nella riqualificazione delle zone periferiche degradate o maltenute. I piccoli parchi attrezzati e i campi gioco per i bambini vanno maggiormente protetti, predisponendo anche aree dedicate ai cani per i loro bisogni fisiologici.
La cura di queste piccole aree verdi di quartiere e la manutenzione dell'arredo urbano potrà essere affidata, in parte, a gruppi di cittadini volontari che, con l'ausilio dei tecnici e degli operai del Comune, attueranno forme di "adozione" (la scuola che adotta il proprio giardino, il quartiere che adotta i propri parchi e le proprie strade...).
Queste forme di autorganizzazione avranno un forte valore educativo e faranno crescere il rispetto per il bene comune.
Inquinamento atmosferico e acustico
Non bisognerà abbassare la guardia verso l'inquinamento atmosferico continuando con costanti monitoraggi.
La vicinanza di San Donato a numerose e importanti vie di comunicazione e trasporto (autostrade, tangenziali, strade statali, ferrovia, aeroporto) e altre particolari situazioni legate al funzionamento di certi impianti fanno sì che anche il problema dell'inquinamento acustico sia diventato prioritario. Andrà effettuato anche per esso un costante monitoraggio, coinvolgendo nelle soluzioni (barriere antirumore, piantumazioni e quant'altro) le associazioni e i comitati di cittadini sorti in questi anni, fondamentali nel supportare le azione che il Comune dovrà intraprendere per farsi ascoltare da altri Enti.
Sicurezza
Per noi la sicurezza significa quartieri più vivi favorendo il piccolo commercio, decentrando i servizi, controllando l'efficienza dell'illuminazione stradale, potenziando la vigilanza urbana con compiti non solo di controllo ma di aiuto e ascolto dei cittadini.
Area servizi sociali
I servizi sociali dovranno uscire da un'ottica caritatevole/assistenzialistica per entrare in quella dei diritti umani resi effettivi in base al principio di reciprocità esposto nelle considerazioni generali iniziali.
Si escludono tagli al settore dei servizi sociali, anzi bisognerà andare verso un incremento degli interventi.
Dovranno essere predisposti obiettivi precisi attraverso un monitoraggio permanente dei bisogni, tramite gli strumenti dell'Osservatorio Sociale, le associazioni di volontariato, i comitati di quartiere, i centri della terza età, le scuole, il centro sociale e di aggregazione giovanile, oratori, ecc. quali sensori privilegiati dei bisogni e dei disagi.
Non è sufficiente predisporre dei servizi e poi aspettare che qualcuno venga a farne richiesta. Spesso questi servizi vengono utilizzati da quella parte della popolazione che, per condizioni socio-economiche-culturali, ne hanno meno bisogno mentre rimangono esclusi proprio coloro che più ne necessitano. Il Comune dovrà evitare che questo avvenga. La qualità dei servizi andrà misurata verificando il raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati.
Seguendo i principi sopraesposti andranno seguiti con attenzione e potenziati lo sportello sul disagio scolastico in tutti gli ordini di scuola, i servizi di assistenza domiciliare, i servizi per l'infanzia e il disagio adolescenziale, sostenendo le famiglie e i singoli in tutte le situazioni a rischio rilevate.
San Donato oggi non prevede soggiorni estivi per i ragazzi. E' un bisogno, quello di far trascorrere parte delle vacanze scolastiche fuori città, già emerso in una parte della popolazione normalmente impossibilitata a offrire questa possibilità ai propri figli. Il Comune, anche in collaborazione con strutture che già offrono questa opportunità, dovrà intervenire per soddisfare questa necessità.
Andrà valorizzato il ruolo dell'anziano ricco ancora di energie e potenzialità, promuovendo forme di aiuto reciproco e di appoggio ad altri, come già avviene ma in modo troppo marginale.
Si fanno propri i principali punti del progetto proposto alcuni mesi fa dai sindacati dei pensionati. In particolare:
- dovranno essere sviluppati i Club della Terza Età in ogni quartiere;
- - si dovrà approntare un piano abitativo che preveda la creazione di "mini-alloggi", la possibilità di ottenere contributi per affitti e spese, l'eliminazione di barriere architettoniche;
- - il servizio di assistenza domiciliare andrà potenziato per eliminare ogni forma di attesa e offrire un servizio completo: oltre ai pasti, dovrà contemplare servizi per la salute e le pratiche burocratiche, nonchè il contatto giornaliero degli anziani soli;
- - sarà necessaria un'intesa con gli enti ospedalieri e l'ASL per le lungodegenze e i ricoveri temporanei di sollievo;
- - bisognerà completare gli adempimenti burocratici e progettuali per la realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistita al confine col comune di San Giuliano;
- - dovrà essere garantita un'adeguata informazione dei vari servizi comunali.
Prevedere ulteriori case di prima accoglienza per quelle persone (anziani rimasti soli, ragazze madri, immigrati, nuclei familiari o singoli disagiati…) che si trovassero improvvisamente senza alloggio.
Grosso impegno va profuso verso quei gruppi di stranieri che, senza abitazione, spesso utilizzano il nostro territorio come punto di appoggio (vedi i numerosi ultimi sgomberi effettuati in varie zone della città).
Una città solidale deve andare nella direzione della difesa dell'essere umano e del rispetto della vita e della dignità di ogni individuo, di qualsiasi razza, religione, sesso o status sociale.
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