FORUM: San Donato

23/11/2012 11:59:35 - NO SLOT proviamo a focalizzare - (Andrea Lanzoni)
>> Perché può farlo? Perché é dimostrato che la dipendenza dal gioco si genera se ci sono possibilità di gioco.

> Wow, che conclusione straordinaria, è il risultato di una commissione ministeriale?

No, è una cosa che ho capito da solo più di trent'anni fa.
Ti racconto la mia storia. A quel tempo dopo la maturità feci un viaggio con due amici attraversando coast to coast gli Stati Uniti.
Non poteva mancare fra le tappe anche una a Las Vegas.

Ne ho un ricordo splendido: per un paio di giorni io, studente con pochi soldi, mangiai a sbafo in tutti i locali del gioco.
E' molto semplice, dovunque c'erano cartelli free breakfast, free lunch, etc.
All'inizio non ci credevo molto, possibile che mi regalino un pranzo? Poi, entrato, mi accorsi con mia soddisfazione che era proprio vero.
Come mai? Beh, perchè quello che non ho detto é che per arrivare al tavolo dove ti offrono il pranzo devi imbatterti in una gimkana in cui cammini con macchinette e tavoli da gioco a destra e sinistra. Ci impieghi un po' di minuti prima di arrivare al pasto gratis e fai un po' di percorso. Un percorso che tanto basta perchè la gente sia invogliata a fermarsi e giocare e in pratica pagare il pranzo (il loro e il mio).
Non penso che i gestori di Las Vegas fossero dilettanti, sono portato a credere che sia una collaudata tecnica di marketing che ha dimostrato di funzionare.

Questo trent'anni fa. Non so adesso quali altre cose facciano laggiù, non mi è più capitato di passarci.

Sta di fatto che quando dai la possibilità di giocare, la gente gioca.
La propensione al gioco é molto più elevata rispetto alla propensione all'alcool o al fumo.
Prima della liberalizzazione delle macchinette dappertutto solo una porzione minima della popolazione frequentava bische clandestine o agenzie ippiche.
Adesso in ogni bar vedi sempre che c'è qualcuno che gioca. Anche visivamente non puoi che convenire che aver liberalizzato le macchinette abbia comportato un aumento dei giocatori.

Ad ogni buon conto ripeto lo scopo della campagna NO SLOT: permettere semplicemente alle persone di sapere che, entrando in un locale, non si trovano davanti una sfilza di macchinette.
Potrai dirmi "embeh, possono sempre entrare, bere il caffè e uscire" (nè più nè meno di come feci io a Las Vegas).

In realtà io a Las Vegas vidi che ero l'unico furbastro che mangiava a scrocco: c'era tanta gente che vedevo entrare per il pranzo e che vedevo che, o prima o dopo, si fermavano lungo il tragitto a giocare.


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