FORUM: Varie |
12/01/2013 10:44:30 - Intanto in Portogallo...(lungo, ma drammaticamente reale) - (Mirco Rainoldi) |
> Belle parole. Ma non si tratta più di difendere una libertà minacciata dalle dittature. Quella che è in pericolo è la nostra economia. Quando la gloriosa Benelli di Pesaro viene comprata dal Qianjiang Group cinese che si impadronisce del suo knowhow e piano piano sposta in Cina la sua produzione, e il suo marchio sfruttato per vendere delle scadenti moto cinesi, la via è chiara. I cinesi ci stanno comprando, e fra un po' ci faranno concorrenza con i loro prodotti, migliorati dal nostro knowhow. >E' facile dire: rimbocchiamoci le maniche... Considerazioni simili si sentivano in giro anche nel dopoguerra (ricordo che l'Italia la guerra la perse, anche se qualcuno cercherebbe di sostenere il contrario, perchè alleata dei tedeschi). Arriveranno i ricchi americani che si compreranno con quattro dollari l'Italia e la Germania. A distanza di una sessantina di anni possiamo dire che non è andata proprio così. L'economia è ciclica (vedi crisi del '29) ed anche se non con le stesse modalità, tempi ed evoluzioni, periodicamente tende a ripetersi. Poi una considerazione di carattere generale, una volta che i cinesi si sono comprati, perchè lo potrebbero fare, tutte le industrie europee (non solo quelle italiane), a chi venderanno i loro prodotti una volta che l'Europa, ridotta all'agricoltura ed alla pastorizia, sarà diventata la nuova Africa. Io, forse perchè sono un inguaribile ottimista, continuo a guardare avanti con fiducia anche se sono ben conscio che il periodo di difficoltà può ancora continuare per qualche tempo. Di Cassandre e di chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto e addirittura rotto ne è pieno il mondo, abbiamo anche superato (giusto per aggiungere un po di folclore) la profezia dei Maya. Non penso proprio che i cinesi diventeranno i nuovi Unni, anche se indubbiamente di soldi e di mano d'opera a basso costo ne hanno in quantità. Quello che invece sta accadendo e che forse oggi incominciamo a comprendere meglio e a toccare con mano quali siano i costi indotti dalla globalizzazione e di questo ne dovremo fare tesoro per il futuro. Comunque "ai posteri l'ardua sentenza". P.S.: aggiungo per la precisione, visto che ormai va di moda dichiararlo dopo il teatrino di "Toto e Peppino" dell'altra sera da Santoro, che ho studiato alle scuole serali. |
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