FORUM: Varie

12/01/2013 18:30:02 - Intanto in Portogallo...(lungo, ma drammaticamente reale) - (Daniele Borriero)

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>E siccome non riesco a cambiare nè la testa degli italiani, nè la finanza globale, nè il WTO e così via, cerco di vivere lavorando su me stesso, minimizzando i danni e massimizzando i ritorni.


L'Italia è fatta da persone come te, come me, come noi, che sono dovute arrivare a questa conclusione.
Una minoranza isolata, il cui unico obiettivo residuo è quello di garantire una sopravvivenza a sé e ai figli.
Mi confermi con le tue parole quello che ho detto prima: senza una presa di coscienza collettiva di quanto sta accadendo, e le necessarie e conseguenti reazioni sul piano civile, politico, culturale e sociale non si va da nessuna parte.
E' questo il problema principale su cui però non si vuole intervenire.
Prima hai accennato al discorso turistico. Io credo che se l'Italia avesse investito nel preservare e promuovere la "bellezza" dei luoghi che aveva, ora molte persone troverebbero una fonte di reddito nel turismo.
Non lo si è voluto: è molto più facile, per una classe politica ignava, garantirsi la fedeltà attraverso voti di scambio e promesse di lavoro. E' molto più remunerativo avvalersi di una popolazione che ha bisogno di te, di raccomandazioni per trovare un lavoro, piuttosto che fornire gli strumenti per procurarselo. L'Italia poteva essere altro, ma volutamente non si è investito sull'aspetto culturale e neppure, come ha sottolineato Giorgio, sulla semplificazione dell'aspetto amministrativo.
L'ignoranza e la burocrazia creano dei sudditi, e questo era lo scopo.
Purtroppo l'italiano ha la triste caratteristica di vivere alla giornata, cosa che chiunque può vedere confermata partecipando a una qualsiasi riunione di condominio.
Non ha che uno scarso interesse per il passato, e allo stesso tempo ha un profondo disinteresse per il futuro, a cui si assoggetta in maniera fatalistica.
Un qualsiasi capo di governo, a conoscenza di questo, sa benissimo che ha strada facile, nel "dividere" e assoggettare la popolazione, che tra l'altro, nel tempo, si sta parcellizzando sempre più e non trova più molto interesse nell'associazionismo.
L'importante è fare riforme che condizionino, anche pesantemente, il futuro, senza mai toccare il presente.
Prova ne sia che alle pesanti e progressive riforme delle pensioni non vi è stata alcuna reazione significativa.
Qualche lagna, ma i più, dai 40 anni in su, si sono semplicemente convinti che la pensione non l'avranno mai, come se fosse una cosa normale, accettabile, civile, pagare 47 anni contributi, decine, centinaia di migliaia di euro per non ricevere nulla.
Questo è un furto, seppur in differita.
O forse, per molti, solo il giusto castigo per aver "vissuto al di sopra delle proprie possibilità", come ripetono i media. O forse molti sono convinti perché l'ha detto il TG che la vita media si sia davvero allungata (ditelo alla Melato, che è morta all'età della mamma di mia moglie, età in cui io potrò andare in pensione e in cui mia moglie, laureata col massimo dei voti, sarà ancora impiegata. Per lei il momento del distacco scatterà a 73 anni. I giovani disoccupati nel frattempo ringraziano).

PS La mia auto ha 10 anni.

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