FORUM: Varie

15/01/2013 10:45:11 - Intanto in Portogallo...(lungo, ma drammaticamente reale) - (Mirco Rainoldi)
>Uscire dal casinò e tornare a privilegiare l'economia reale a quella finanziaria, utilizzando tutti gli strumenti necessari.
>Con l'Euro e questa gente qua, la vedo dura.

L'idea che mi sono fatto io, ritenendo principale il tema della globalizzazione, è quella che in un mercato che è ormai economicamente aperto a livello mondiale non si possono avere dei gap di costo del lavoro troppo distanti. Mi spiego meglio, se in europa e in america del nord il costo è 100 ed in asia è 30, il differenziale è troppo elevato e per effetto delle leggi economiche, non dico che si debba azzerare, ma si deve almeno avvicinare (es. 70 contro 50). Poi vi sono altre numerose variabili che possono condizionare i fattori economico/finanziari. Sicuramente l'andamento dell'economia reale dei singoli paesi (come giustamente dici tu) e la stabilità monetaria, ma anche il costo dell'energia, il costo di trasferimento sui mercati di beni e servizi, le infrastrutture più o meno efficienti, la concentrazione della ricchezza ecc. ecc. ecc. Quando le economie erano più chiuse gli strumenti utilizzati per rilanciare le economie locali in momenti di crisi erano l'introduzione di dazi all'import e la svalutazione monetaria (diretta o battendo moneta), misure comunque che comportavano una diminuzione del potere d'acquisto dei salari con conseguente impoverimento dei cittadini.

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