FORUM: Varie

15/01/2013 10:51:41 - Intanto in Portogallo...(lungo, ma drammaticamente reale) - (Luca Isabella)

>E se nessuna di queste due cose fosse il "vero" problema? ;-)

La Realtà è sempre complessa, Daniele. Per quanto ci possiamo alambiccare, qualsiasi modello della Realtà elaborasse la mente umana sarà una riduzione selettiva della stessa. Da quando esiste l'uomo, si elaborano modelli, li si confrontano con la Realtà nel tempo, si correggono, se ne elaborano di altri e così via, in un eterno try and error. Una sorta di beta permanente, per usare un linguaggio da softwaristi.

Quindi, è giusto cercare di allargare il problema quando si cerca un modello migliore, ma continuare a cambiarne i perimetri porta all'inazione. Quindi, ognuno proponga il suo modello e i cittadini, limitatamente alle loro conoscenze, ne sceglieranno uno. Peccato che lo faranno in base alle emozioni più che alla ragione, perchè i più non hanno - e non gli interessa avere - gli elementi per poterlo scegliere con più cognizione di causa.

Tu ipotizzi che il vero problema non sono i debiti (e la conseguenza mancanza di capitali) e nemmeno la globalizzazione dei mercati e delle conoscenze. Io credo che il secondo sia il principale problema, che ha generato la speculazione finanziaria, la riduzione dei salari, la perdita di vantaggio competitivo dei paesi industrializzati. Tuttavia, è un processo apparentemente irreversibile, quindi dobbiamo gestirlo. Dobbiamo imparare a fare di più e meglio anche in assenza di capitali, non ci rimane che la nostra energia e il nostro entusiasmo.

Naturalmente, ciò deve essere fatto a ogni livello. Quindi, basta rendite di posizione di aziende e individui, tutti a testa bassa a sistemare le cose. E qui ci scontriamo con la cultura italiana, molto individualista.

Quindi, purtroppo, a mio avviso non ci rimane che aspettare. La Natura tende sempre all'equilibrio e ogni forza contiene già i semi della forza contraria (ne abbiamo l'evidenza). Il problema è che la Natura è cieca, ovvero non si interessa dei costi di questo riequilibrio. Costi che spesso si traducono in morti.

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