FORUM: Varie |
27/01/2013 21:34:24 - Per chi votare ? - (Daniele Borriero) |
vedi che da un certo punto in poi, con il rallentamento della crescita globale, i capitali si sono orientati verso quei paesi che sembrano avere più chance di sopravvivere economicamente a questa situazione: USA, Germania, UK, Giappone. Ho scritto apposta "sembrano" perchè è tutto da dimostrare, ma resta il fatto che sembrano. Da cui il movimento dei tassi in rialzo per Grecia, Spagna e Italia. Fino a qualche anno fa i tassi del debito pubblico greco erano pari a quelli USA. > Ma certo, si sono orientati verso i paesi che pur garantendo meno redditività erano ritenuti più affidabili perché meno esposti, ovvero con meno debito estero. E' un comportamento prevedibile, i capitali si orientano dove c'è da guadagnare di più (prima erano i paesi del sud europa a garantire maggiore redditività, senza più il rischio del cambio) e, quando la situazione comincia a sembrare rischiosa, dove è più sicuro permanere. Non è questo il problema: il problema è che era prevedibile e cosa si è fatto per scongiurarlo? >Quindi, uscire dall'euro, con conseguente svalutazione della lira di almeno il 60% permette sicuramente un'altrettanta svalutazione del debito, ma anche degli stipendi e dei risparmi, oltre che a uno straordinario aumento delle materie prime. Subiremmo un tracollo economico e sociale senza precedenti, da rischio guerra civile e dittatura. Ammesso che, come dici tu, sia uno scenario da affrontare comunque fra 10 anni, personalmente lo preferisco tra 10 anni che domani. In 10 anni possono cambiare tante cose. > >Io la penso così. Non sto ad ascoltare economisti e studiosi più di tanto, guardo ai fondamentali: l'Italia non fa figli e invecchia; non fa innovazione; non fa educazione; non riesce ad uscire dal giogo della criminalità; ha una classe politica inesistente; è piena di debiti. > >In questo momento, alla mia età credo che l'unica soluzione sia tentare di raddrizzare le cose e tenere duro. > Il problema è che non si uscirà dell'euro ora, ovviamente. E' un'utopia o al limite un paradosso con cui misurarci. E' come credere che votando Ingroia si invochi un ritorno del comunismo: no, si cerca di equilibrare un potere politico spostato solo a destra. Non c'è ovviamente alcuna volontà politica per uscire dall'euro, e neppure una coscienza popolare. Quindi, la mia era una provocazione su cui riflettere. Dall'euro tanto si uscirà comunque, e, con maggiori conseguenze, in un prossimo futuro, come ho già avuto modo di dire. Quello che mi interessa, ora, in questo periodo di propaganda elettorale, è far comprendere le reali responsabilità. Poi ognuno si comporti di conseguenza, non ci sono vie d'uscita. |
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