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29/01/2013 12:22:55 - Opting-out per le pensioni: è sostenibile? - (Luca Isabella) |
Non so quale sia l'indice di rivalutazione dei soldi dati all'Inps, mi piacerebbe saperlo. Quello della mia cassa - ordine degli ingegneri - è meno che risibile: se tenessi i soldi sul c/c forse si rivaluterebbero di più. Il che vuol dire due cose: o li tengono cash (dubito), o si incamerano l'extra profitto. Io sono per le scelte libere e consapevoli. Quindi, è giusto contribuire all'Inps per mantenere le pensioni sociali minime. Ma credo che sia altrettanto giusto che ognuno possa disporre liberamente dei risparmi per il suo futuro. Se ha paura di sbagliare, allora li lasci all'Inps. Se invece ritiene di potersi permettere qualche rischio a fronte di un vantaggio futuro, faccia di testa sua, o in modo indipendente o affidandosi a terzi. La situazione peggiore è quella attuale, in cui devo coattamente versare una quota significativa del tuo reddito all'Inps o ad altri (tipo il mio caso). Il "contratto" con l'Inps può essere variato in modo unilaterale dall'Inps stessa come e quando vuole grazie alle leggi del Governo di turno. Questo non mi piace, non accetterei nessun contratto di lungo periodo che preveda questa clausola. Poi non ho idea di come sta utilizzando i miei soldi. E nemmeno se e come mi verranno restituiti. Insomma, il peggio del peggio. Con un'assicurazione privata almeno i termini del contratto sono quelli. Certo, può andare tutto a gambe all'aria, ma almeno si è consapevoli del rischio che si corre. |
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