FORUM: Varie

08/02/2013 08:35:38 - Italia - Germania - (Daniele Borriero)
Ho cercato di trovare un esempio in casa riguardo all'eccellenza dei prodotti tedeschi rispetto ai nostri: di tedesco ho trovato solo una sveglia, un phon e un ferro da stiro.
Ho chiesto a mia moglie." Come mai abbiamo comprato proprio questi oggetti di queste marche?"
"Perché una volta costavano tanto e oggi costano meno degli altri."
Ecco dove conta il ruolo del mercato dei cambi.
Tutti i nostri oggetti tecnologici e innovativi in casa e in ufficio sono di marchi giapponesi e coreani.
Una volta costavano tanto, nessuno cambiava cellulare ogni anno, o si riempiva la casa di prodotti elettronici di vario tipo, nessuno aveva 2, 3 o 4 televisioni per casa ("tanto costano poco"), e questo è tutto debito estero, fatto con una moneta forte, più forte di uno Yen o del dollaro, tutto debito estero che sta a significare anche che i nostri prodotti fuori di qui non hanno mercato perché troppo cari in rapporto al prezzo, come una volta lo erano i prodotti tedeschi quando c'era il marco, e pure gli orologi svizzeri (le principali case di orologi sono infatti fallite sotto la pressione giapponese, più competitiva. E oggi son rimaste le briciole, movimenti ETA o prodotti di manifattura buoni solo per il mercato di lusso. Io oggi ho al polso un orologio di assemblaggio italiano cassa cinese con movimento automatico Myiota, giapponese, costo industriale 20 euro contro i 60 dello svizzero, costo al pubblico orologio completo 200 euro, io l'ho pagato 85: anche gli svizzeri commercializzano lo stesso orologio ma a più del doppio del prezzo http://www.heinnie.com/prodtype.asp?CAT_ID=717, apponendovi i loro marchi)
Significa che è più conveniente per la Fiat importare un Dodge Journey dagli USA e chiamarlo Freemont, piuttosto che produrre 500 in Messico per gli USA invece che in Italia.
Qui non ci sono brevetti, non c'è tecnologia, non c'è innovazione, ma prodotti, come quelli della ditta di mia moglie che vende infatti anche ai tedeschi oltre che al resto del mondo: stiamo parlando di prodotti consumer, poco innovativi, più o meno sempre la stessa roba da anni, e per le auto parliamo di vetture che montano tutte la stessa componentistica. La mia Citroen monta di serie un'autoradio Blaukpunkt, non per la qualità, ma perché economica, una centralina Siemens (idem, infatti ho già dovuto sostituirla). Su queste componenti vigono i parametri della concorrenza, e tra questi il più importante è il prezzo.
Se una Polo costa uguale a una Punto, mi compro la Polo, no?
Mi sembrerà un upgrade, rispetto alla solita Fiat, memore dei tempi in cui una Polo costava molto più di una Uno (ed era inferiore per prestazioni, abitabilità, confort: io le ho avute tutte e due).
E' questa la forza del prodotto tedesco: costare meno di ieri godendo di un'immagine comunque elevata. E' questa la ragione che ti fa scegliere allo stesso prezzo un ferro da stiro tedesco (che ieri non potevi permetterti) rispetto a uno italiano.
La convinzione di aver fatto un buon affare, di essere cresciuto di livello, di essere diventato "più ricco".
Certo, poi le strade sono piene di Audi e BMW. Aziendali.
4 o 5 anni, 200.000 km e le rivendi bene nell'Europa dell'est. Mantengono il loro valore, perché hanno mercato. A chi ieri guidava Lada, Volga, Dacia o andava a piedi, l'auto tedesca, pur usata, resta il mito della "ricchezza" raggiunta. Oppure migrano nel sud Italia, dove un'Audi con 250.000 km può sembrare un'affare, o in Marocco, dove è finita la Mercedes di mio padre con 300.000 km all'attivo (che mio padre ha raggiunto anche con auto italiane o francesi e coreane).
Se andiamo al supermercato troviamo prodotti stranieri.
Credi che i pomodori olandesi siano migliori di quelli del sud Italia?
Eppure i prodotti alimentari tedeschi girano il mondo, e tutti noi sappiamo come mangiano i tedeschi e quale stima ha il mondo verso la loro cucina.
Lì non c'è tecnologia, ma solo prezzo, se il supermercato sceglie pomodori olandesi o biscotti dietetici tedeschi, lo fa perché più convenienti rispetto ai nostri.
La nostra cultura non è inferiore a quella tedesca. Ho molte persone che sono migrate in Germania per lavoro: i migliori laureati nostri se li sono presi loro.
Mi hanno spiegato perché: perché costano meno dei loro, e sono altrettanto bravi.
Qui da noi, in 30 anni di SME, è stata fatta tabula rasa.
I politici tedeschi non sono migliori.
Sono l'immagine che pretendono i tedeschi.
Che si considerano sempre i migliori, i superiori.
Ecco il nostro problema: noi non crediamo nelle nostre potenzialità.
Cerchiamo assistenza nei politici perché insicuri, siamo sudditi dei potenti perché abituati ad essere comandati, siamo individualisti e incapaci di associarci.
L'Italia rinascerà quando comincerà a pensare con orgoglio a quello che è, e non a lasciarsi trascinare in balia di qualsiasi potere la sovrasti, che siano i politici nostrani o quelli europei.
E a smetterla di pensare che la rinascita nostra parta dai tedeschi (come leggo in certi forum dove sperano che l'Alfa Romeo venga s-venduta alla VW).
Loro non hanno alcun interesse a farlo.
A loro importava solo di crescere e di abbattere la concorrenza, trovando nuovi mercati.
L'hanno fatto, con la complicità dei nostri politici.





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