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12/04/2013 07:42:19 - Grillo, online i conti dello Tsunami tour Raccolti 750 mila euro, spesi la metà - (Sergio Solimena) |
Ciao Gianfranco, la domanda che mi poni sarebbe bello poterla discutere pubblicamente insieme a tanti cittadini, tra cui anche qualche costituzionalista e storico. Come diceva Piero Calamandrei, la Costituzione non basta averla scritta bisogna che sia realizzata: "E allora voi capite da questo che la nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di un lavoro da compiere". Alla tua domanda, non essendo un costituzionalista, ti rispondo con la mia interpretazione. > Il senso dell'articolo 49 è che i Partiti sono essenziali, e non facoltatitivi, per il funzionamento delle istituzioni. Il concetto di libertà va inteso, perciò, proprio nel senso che dici tu, cioè di adesione ai partiti libera e direi anche trasparente. Ma chi non aderisce ai partiti non puo' essere votato e quindi non entra in Parlamento. Infatti, nella Costituzione si fa espresso riferimento ai Partiti e solo ad essi. E non si parla di Movimenti o di altre forme di associazione libere per consentire ai cittadini di "concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Se mi sbaglio vorrei esser corretto con un rimando chiaro ad un articolo della Costituzione. Se dunque i partiti sono essenziali, e se la mia interpretazione è giusta, il loro funzionamento non può essere solo a carico dei propri aderenti una volta che questi partiti siano stati votati e svolgono l'attività Parlamentare. > Quanto alla tua osservazione sulla cattiva abitudine di spendere i soldi pubblici, senza rendiconto, hai la mia più piena solidarietà. Ma ti faccio osservare che alcuni partiti. in Parlamento, hanno votato per la depenalizzazione del falso in bilancio, vale a dire che dichiarare il falso non è un reato penale, ma solo civile!. Al massimo si risarcisce. Anche in questo caso, ritengo che, se i cittadini conoscessero meglio le Leggi potrebbero orientarsi meglio e la società nel suo insieme farebbe un passo in avanti, enorme. Sono certo che usciremmo anche da questa crisi economica che affonda le sue radici in un sistema profondamente ingiusto, non equo e a criminalità organizzata etremamente diffusa. La Giustizia, prima che ogni altra cosa deve funzionare con rapidità e certezza. E pertanto chiudo con questa osservazione un po' fuori dal tema: E' la priorità della Giustizia, nel senso di prima cosa da realizzare, che ci impedisce di governare con Berlusconi. Ciao, sergio |
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