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23/05/2013 20:15:48 - Riflessioni sul futuro - (Giorgio Soave) |
>Art. 29. - La Repubblica riconosce i diritti della FAMIGLIA come società naturale fondata sul matrimonio. Art. 30. - È dovere dei genitori di mantenere, istruire i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Art. 31. - La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo. I soggetti e gli atti richiamati in riferimento alla Famiglia sono dunque: il matrimonio, i figli, i compiti ad essa relativi, la maternità, l'infanzia e la gioventù. Non mi pare così. Art.29: La Costituzione tutela la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Fino a questo punto la Costituzione non parla di matrimonio fra uomo e donna. Se fosse legale il matrimonio fra due donne, la Costituzione lo tutelerebbe ugualmente. Solo dopo, nell'art.30 si parla di doveri dei genitori verso i figli, ANCHE QUELLI NATI FUORI DAL MATRIMONIO. Non c'è contraddizione. SE ci sono figli, anche nati fuori dal matrimonio (e i figli dei gay lo sono ovviamente) la Costituzione obbliga i loro GENITORI, non necessariamente la coppia di cui si parla, ad averne cura. La Costituzione NON DICE che i figli DEVONO nascere nel matrimonio, anzi. Idem per l'art.31: la Repubblica agevola la formazione della famiglia etc.: Una volta ammesso (e ripeto, la Costituzione non lo esclude) che una famiglia si può formare anche da persone dello stesso sesso o comunque da persone unite da vincoli affettivi, la Repubblica addirittura ne dovrebbe agevolare la formazione. Deve solo esigere che i figli (nati nel o fuori dal matrimonio) ricevano le cure adeguate. Se la mia interpretazione è esatta, devo dire che abbiamo la Costituzione più moderna e lungimirante del mondo. |
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