FORUM: San Donato |
16/07/2013 22:06:03 - Auto Guidovie Italiane : storia di ordinaria follia - (Nicola Gargamelli) |
ATM e Autoguidovie hanno un ufficio UCAS(*) interno molto efficiente. La bigliettazione elettronica è ormai partita da più di *tre* (3) anni e non l'hanno chiesta gli utenti. (I biglietti magnetici li ho visti la prima volta a Parigi nel 1989. Quando avremo finito con la biglietteria elettronica qui, gli altri si muoveranno col teletrasporto.) Il passaggio all'elettronico dovrebbe far risparmiare sulla carta e dare maggiore affidabilità, ma non a Milano. Con molta calma ATM ha adeguato i lettori magnetici. Il resto del SITAM è rimasto alla carta e anche i tratti ferroviari non si sono adeguati ai biglietti dell'ATM; ne consegue che l'utente si deve portare appresso la tessera elettronica *AND* la documentazione cartacea. Il *doppio* di quanto faceva prima. Ma non è finita. Chi ha un abbonamento ha una ricevuta su carta termica. Sapete cosa succede alla carta termica col tempo? Esatto. Quindi bisogna farsi la fotocopia. Indovinate a carico di chi? Fin qui ordinaria follia. Ma sembrava troppo poca. Nella primavera-estate del 2010 (2009?) Autoguidovie decise di uscire dal SITAM in autunno. Evidentemente la gente avrebbe preteso dei rimborsi sugli abbonamenti o avrebbe dato fuoco a qualche autobus. Autoguidovie tornò sui suoi passi in pieno agosto. Però ad un prezzo: l'utente ATM per girare con l'abbonamento sui loro mezzi pretese la tessera di riconoscimento. Per quale motivo? Non si sa. La foto è già presente in quella dell'ATM, già il viaggiatore deve avere la ricevuta cartacea. Quella tessera è solo vessatoria. Gli addetti allo sportello, all'epoca, davano la colpa all'operatore concorrente (ATM ad Autoguidovie e viceversa), segno che la sensazione di una ripicca fra i due operatori ha una qualche probabilità di verità. Ad avere tempo e soldi da buttare bisognerebbe fargli una causa legale da fargli perdere il sonno. Non credo si possa essere multati per aver pagato il biglietto e poterlo anche dimostrare al controllore. Ma è più pratico pagare (la tessera, non la multa). Io comunque la mia lettera di protesta la spediì. La rinnoverò nel settempre 2014. ciao nicola. PS: Sarò sfortunato, ma di ragazzi italici e ben vestiti che non pagano il metrò ne vedo tanti. Troppi. Una ragazza, italiana, curata e ben vestita, sicuramente non indigente, sul metrò, qualche giorno fa, spiegava alla sua amica attonita come fregare sui biglietti FS. (*)UCAS = Ufficio Complicazioni Affari Semplici |
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