FORUM: San Donato

13/03/2012 16:58:55 - Questo Piano di Recupero non va bene - (Enrico Giampieri)
Mi sento "ampiamente solidale" con il post di Mimma.

La questione è fondamentale per ridare dignità e valorizzazione all'attività agricola nel suo insieme, oltre che per approfittare di un momento di riflessione sul nuovo ruolo che questo tipo di attività dovrebbe avere, sia rispetto al consumo incontrollato del territorio, che al fenomeno del "Land grabbing".
La Cascina Ronco rappresenta una realtà a 360°, che impatta sia sull'aggregazione sociale che come potenziale area sperimentale ( così come tutta l'area agricola sul nostro territorio ) di un nuovo modello di fare impresa agricola, un modello tutto da reinventare in modalità partecipata, questo è il vero patrimonio che non si intende perdere, NON E' UNA QUESTIONE DI CAPANNONI DA RICOVERO PER MACCHINARI o il mantenimento di attività da contoterzisti.
Basta con questa cementificazione !!! Sul cemento non cresce più nulla di commestible, e noi ( per fortuna !) abbiamo ancora tanta buona terra sul nostro comprensorio da salvaguardare e rivalutare. Una "sana" cultura agricola da riconsiderare, e promuovere verso le future generazioni.
Il censimento di locali sfitti fatto in altri comprensori ben evidenzia che non è di case ( già costruite e vuote ) che necessitiamo, ma "sano" buon pane, proveniente da "sementi prive di copyright" ( leggi multinazionali Monsanto e Du Pont e ingegnerizzazione delle sementi ) che lascino liberi gli agricoltori di coltivare senza la schiavitù dei fondi europei che li costringono, di concerto con le multinazionali, a forzate monocolture intensive, ( che distruggono il patrimono e la biodiversità delle colture autoctone ) che depauperano i terreni imponendo l'abuso di ammendanti chimici e pesticidi ( anch'essi venduti dalle stesse multinazionali che detengono il controllo sulle semenze ). Perchè non parliamo di queste cose e ci limitiamo a considerare la questione afferente solo all'edificabilità o meno di un'area ? Teniamo in conto il bilancio ecologico di un mq di terreno agricolo. Non si puo' far cassa solo svendendo ai costruttori le aree agricole convertite , ci vuole un modello diverso e nuovo di economia per gli enti locali, un'economia che non puo' prescindere da un coinvolgimento diretto dei cittadini che abitano il territorio, e che ne sono i propulsori. Il nuovo percorso delle aziende green è ben condensato nel motto "Pensa globale pianta locale". Ancora un grazie Mimma e a tutti coloro che come il sottoscritto seguono con interesse le sorti del nostro territorio.

Enrico

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