FORUM: San Donato

11/04/2012 12:28:14 - Domanda per Sergio, provocatoria ma affettuosa - (Mimma d. Gentile)



Sono d’accordo che la questione dei “rimborsi elettorali” grida vendetta ma anche sulla funzione che comunque dovrebbero avere i partiti, come segnalato da Verdicchio. Ok per le forme e modalità di finanziamento che hai indicato. Ne aggiungo un’altra: quello che parlamentari e consiglieri regionali siano obbligati a lasciare un tot del loro stipendio al partito di appartenenza per finanziarne l’ attività politica. I parlamentari di Rifondazione (quando li avevamo ) davano la metà dello stipendio al partito. Comunque, una forma di finanziamento sotto controllo, ragionevole, ecc, come dici tu, ci vuole se no la politica possono farla solo le persone e i partiti che hanno i soldi ed abbiamo già visto che la presenza di un Berlusconi è stata deleteria anche da questo punto di vista.

Vanno ridotti i costi del Quirinale, della Camera, del Senato, eliminati tutti i loro sprechi, ridotti gli stipendi dei parlamentari e tolti tutti i privilegi di cui godono: stessa “mutua” di noi altri, gli anni di legislatura effettivi dovrebbero essere semplicemente conteggiati nei loro anni di contribuiti come tutti i comuni mortali, ecc, ecc, . Certo, il problema è che tutto questo andrebbe legiferato dagli stessi soggetti che godono di tutto ciò e per obbligarli è necessario che per lo meno percepiscano la grande incazzatura che c’è nel paese e che - se non per convinzione - almeno per opportunità politica, si decidano a fare quel che si deve.

Detto questo, secondo me, vi è un altro aspetto forse anche più importante: tu hai già citato le collusioni con mafia, ecc, c’è anche il legame dei partiti con i cosiddetti poteri forti a cominciare da quello finanziario ma non solo. Questo legame è diventato sempre più stretto e anche quando non c’è la corruzione classica nel senso di bustarelle, è l’intreccio perverso tra politica e affari che rende tutto corruttibile e marcio anche quando non girano mazzette. Quando vedi che il territorio è devastato da strade costose e dannose invece che potenziare il trasporto pubblico, sai già che i politici fanno queste scelte ANCHE perché la tal società o cooperativa vicino a loro potrà fare grandi affari. Per far girare bene questo meccanismo la cosa migliore è fare in modo che lavorino tutti, ognuno ha la sua parte, così nessuno protesta o cerca di fermare questo treno che ci porta allo sfacelo. Da anni in Lombardia, per esempio, la Compagnia delle Opere e le Coop si spartiscono gli affari. In questo modo sarà sempre più difficile per i partiti dire di no a centri commerciali, a strade che mangiano suolo agricolo e non risolvono una mazza rispetto al traffico. Es. il Niguarda viene allargato con il project financing (!!!) e così la CMB poi gestirà per 30 anni i padiglioni nuovi e il tutto costerà molto di più che se fosse costruito dal pubblico: i soldi per la sanità saranno di meno ma la CMB avrà fatto bei guadagni a nostre spese. In un altro settore la torta ce l’avrà la Compagnia delle opere e così tutti son contenti (loro, noi un po’ meno). In tutto questo la cosa pubblica se la stanno letteralmente mangiando.

E’ vero che i partiti sono diventati tutto questo schifo, ma non tutto è da buttare e siccome almeno per il momento non vedo alternative, mi sembra che occorra impegnarsi – in tutti i modi possibili – come in una delle fatiche di Ercole: ripulire le stalle per avere dei partiti decenti. Io oscillo tra momenti in cui manderei tutti a quel paese per occuparmi solo delle cose mie e momenti in cui mi dico che bisogna continuare ad agire per tentare di cambiare le cose e finora è il secondo momento a prevalere.

Se ci ritroviamo in questa situazione non è solo perché c’è una classe dirigente che fa in gran parte schifo (e non ci metto solo i politici), è anche responsabilità dei cittadini che, in gran parte, si sono affidati alla delega. Il controllo e la partecipazione dal basso sono la forma più efficace per prevenire e/o ridurre queste situazioni; non dico che partecipando più attivamente si è sicuri di avere risultati ma senza controlli è arcisicuro che cambierà poco o nulla.

Dopo questi ultimi scandali, ai banchetti mi capita di parlare con persone incazzate in modo quasi parossistico ma che non riescono a canalizzare in senso produttivo questa rabbia: non si chiedono cosa possono fare assieme ad altri per far cambiare le cose, non vanno ad alcuna manifestazione di protesta, si arrabbiano davanti alla TV, mi parlano di violenza e rivoluzione, dicono che bisogna andare a Roma e farli fuori tutti ma il massimo che fanno è imprecare davanti alla tv o nei discorsi al mercato.

Certo, i politici possono capire ugualmente l’antifona: Sposini, l’ex tesoriere del PD, dice all’Espresso che se i partiti non prendono provvedimenti entro 6 mesi sono finiti perché la gente li manda a quel paese. Io ho qualche dubbio: se non c’è un vero moto di ribellione civile, a me sembra che rischi di restare una rabbia senza sbocchi, spero quindi che, oltre e dopo la rabbia, ci sia un risveglio civico da parte dei cittadini.
Ciao
Mimma

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