FORUM: Varie

13/04/2012 10:15:36 - Reddito di cittadinanza - (Giorgio Soave)
Sì però sarebbe bello se uno Stato garantisse a tutti i suoi cittadini un reddito minimo.
Chiamiamola pensione, vitalizio. A tutti i nuovi nati viene assegnataal raggiungimento della maggiore età una rendita di, poniamo, 5000 euro all'anno, sufficienti per uscire di famiglia senza crepare di fame, insufficienti per vivere nel lusso.
Per i 40 milioni di italiani maggiorenni sarebbe una spesa di 200 miliardi all'anno. Non poco, ma neppure insopportabile. Quei soldi sarebbero recuperabili attraverso la fiscalità generale. E sarebbero denaro che poi rientrerebbe in circolo, non una perdita secca per lo Stato.

Sarebbe un supporto più immediato e generalizzato di una semplice detassazione dei primi 30.000 euro annui di reddito, che sarebbe di aiuto solo a chi effettivamente ha già un reddito. La filosofia del reddito di cittadinanza è diversa perchè garantirebbe a tutti un reddito minimo invece di lasciare che il reddito venga prodotto per poi rinunciare a tassarlo, cosa che non darebbe vantaggio a chi non ha redditi, cioè proprio ai bisognosi.

L'obiezione principale che trovo, oltre a quella della sostenibilità economica, è di tipo moralistico: perchè lo Stato deve regalare denaro a chi non fa niente per mantenersi ?
Eppure la lista di chi da solo non ce la fa è lunghissima. Ci sono gli invalidi gravi; ci sono i disoccupati, ci sono i malati cronici. E infatti lo Stato viene in aiuto di queste categorie (ma non dei giovani disoccupati che non hanno mai trovato lavoro e dunque non sono mai stati licenziati e non possono godere di un sussidio di disoccupazione), perchè evidentemente riconosce l'immoralità (e, diciamolo pure, la cattiva immagine) di lasciare che i poveri muoiano di fame o siano ridotti a mendicare, come ai tempi di Dickens.
Ma lo Stato per risparmiare introduce un mucchio di eccezioni. Per esempio, non riconosce lo stato di bisogno di un giovane precario che in pochi mesi di lavoro all'anno intasca 2-3000 euro che non gli bastano per vivere. Anzi non riconosce in generale lo stato di bisogno in sè, indipendentemente da quello che si fa o non si fa (come se la disoccupazione fosse una libera scelta).
E questo si presta a infiniti trucchi, dal cassaintegrato che lavora in nero al finto invalido all'evasore fiscale.
Meglio un reddito di base a tutti, a chi lavora e a chi no, ai sani e agli ammalati. E se uno lavora e ha un reddito (e sicuramente ha interesse ad averlo), non avrà da lamentarsi se le tasse gli portano via quei 6000 euro regalati ogni anno.
Meno ipocrisia, meno tempo e risorse persi per i controlli.

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