FORUM: San Donato

18/04/2012 20:11:34 - IL CONIGLIO pardon IL CEMENTO NEL CILINDRO - (Mimma d. Gentile)

Ieri sera il consigliere comunale del PD, Andrea Battocchio - al termine della nostra iniziativa pubblica - ha finalmente spiegato a me e a Massimiliano cosa intendeva quando in diversi post su recsando affermava che *anche* il restante 20% della Campagnetta può rimanere verde anche se di servitù pubblica. Comunico quanto detto da Battocchio (quelle tra parentesi sono le mie precisazioni per chi non conosce bene Via Di Vittorio)

1. Permettere alla proprietà di costruire *altre* case nel quartiere ma con l’ingresso in via Marcora, cioè la zona industriale (quindi case collocate nel quartiere Di Vittorio ma che – con un trucchetto anagrafico – risulterebbero in Via Marcora, in faccia e vicinissimo alle fabbriche!Condizioni di sicurezza e bel panorama garantiti)

2.Il restante 20% della Campagnetta diventerebbe in cambio area a servitù pubblica (quindi: il quartiere con la densità abitativa più alta di San Donato si ritroverebbe con *altre* case rispetto al PGT mentre coloro che incautamente le acquistassero si ritroverebbero sul gobbo le spese di manutenzione di 12.000 mq di aree verdi, cioè ancora più mazziati di chi abita alle Torri Lombarde!)

Pensate un po’: anche Dompè aveva messo case su questo parcheggio, poi le aveva tolte perché l’Arpa, cioè l'agenzia regionale per l’ambiente, aveva detto che *non* andava bene costruire case lì (con le stesse motivazioni usate da Rifondazione).

Se invece Battocchio intende un altro punto di Via Marcora potrà spiegarci lui stesso quale sia.

Battocchio ha detto che questa era una sua proposta, io temo invece che sia il coniglio, pardon il *cemento*, nel cappello del centro sinistra e del candidato Checchi: non dire nulla durante la campagna elettorale, anzi dire che devono fare degli "approfondimenti giuridici" e poi tirar fuori questo bel coniglio dopo le elezioni, con una "soluzione" che è *precisa identica a quella di Dompè* e non solo a quella di Dompè.

Infatti, anche Taverniti nel 2005-2007 voleva costruire case all’inizio di Via Di Vittorio: anche in quella occasione solo Rifondazione aveva detto un *no* grande come una casa. Per il PD, per i Verdi (partito a cui allora apparteneva Checchi) e per la signora Achilli, andava bene.

E’ proprio il caso di dire: * passano gli anni, cambiano le amministrazioni ma certe cose non cambiano mai soprattutto quando di mezzo c’è il cemento*, altro che discontinuità!

Solo noi sia dal governo che dall’opposizione, sia in campagna elettorale che tra una elezione e l’altra abbiamo continuato a sostenere “parco su tutta la Campagnetta senza case nel quartiere”: sarà perché siamo “rigidi” e magari anche un po’ “arroganti” come qualcuno ama dipingerci o perché ci ostiniamo a difendere l’interesse e i bisogni reali dei cittadini e di rimediare alle disparità esistenti, fornendo anche soluzioni fattibili e tecnicamente possibili?

Mimma






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