FORUM: San Donato

22/04/2012 08:12:25 - E venne il giorno di Grillo, anzi: delle 5 stelle. - (Giorgio Soave)
Leggete cosa scrive Curzio Maltese sulla crisi dei partiti politici italiani (La Repubblica di ieri, titolo "I capibranco della politica").

Si discute da decenni sulla crisi dei partiti; qualcuno vuole distruggerli e per farlo di solito è "costretto" ad aggiungerne un altro alla lista. Ma la verità è che in Italia i partiti non esistono più. Tranne uno, il PD, che ricorda gli altri partiti occidentali. Per il resto la politica è fatta da una dozzina di oligarchi che dispongono delle risorse economiche di movimenti ormai designati col loro cognome e decidono tutto, dalle liste dei parlamentari in giù, senza dover consultare alcun organismo collegiale.
Berlusconi ha nominato cavaliere lo scudiero ALfano come si faceva nelle corti del Quattrocento, ma continua a essere il vero padrone del PDL ed è capace di far saltare i vertici di maggioranza se soltanto si sfiorano i privilegi del suo regno televisivo.
La Lega non è riuscita a fare a meno di un Bossi menomato dalla malattia e ora, dopo gli scandali che hanno toccato la famiglia stessa del capo, è costretta a fingere che Bossi non sapesse nulla di quanto gli accadeva a un palmo dal naso.
Il centro è pure composto da tre signorie personali, quelle di Fini, Casini e Rutelli.
A sinistra SEL non esiste senza Nichi Vendola, dominus assoluto dei neolibertari.
Quanto ai libertari storici, i radicali, sono sempre stati una lista con nome e cognome, prima Marco Pannella poi Emma Bonino, circondati da un cerchio magico dove l'obbedienza conta assai più del merito.
A noi italiani, si vede, piace così. Il tratto disperante è infatti che i cosiddetti paladini dell'antipolitica, i cosiddetti rinnovatori, ripetono alla lettera lo schema del partito padronale berlusconiano.
Antonio Di Pietro per anni ha gestito i fondi dell'IDV attraverso una società a conduzione familiare, affidata alla moglie e a un'amica di famiglia, e non ha resistito alla tentazione di piazzare il figlio Cristiano nel consiglio regionale del Molise.
Beppe Grillo ha addirittura perfezionato lo schema di Berlusconi. Se il cavaliere ha trasformato l'azienda in partito, Grillo ha fondato un partito e ci ha costruito sopra un'impresa. Non ha neppure bisogno dei finanziamenti pubblici, perchè i militanti portano direttamente i soldi al capo, comprano tutto da lui, dai gadget del movimento ai comizi sotto forma di video, libro o show dal vivo. Non a tutti i grillini il sistema piace, ma i dissidenti vengono espulsi al volo dal capo, senza neppure convocare una finta riunione. Basta proibire l'uso del simbolo, che è registrato come proprietà personale ed è tutelato da stormi di avvocati.
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Attenzione giovani entusiasti. Non delegate ai capi tutta la responsabilità di quello che fate. Ognuno è responsabile personalmente di quello che fa e dice. Lo dice la stessa Chiesa.

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