FORUM: San Donato

26/04/2012 11:27:47 - Informazione: Ma che cosa è il 25 Aprile per San Donato? - (Enrico Coviello)
Spiccava l'assenza di Rifondazione comunista alle celebrazioni ufficiali di oggi stamattina, soprattutto del loro consigliere comunale.
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Ciao Biglino,

Va bene le polemiche da campagna elettorale ma qui quel che spicca è la pretestuosità.

Massimiliano io e gli altri del PRC abbiamo sempre partecipato alle iniziative istituzionali per il 25 aprile , anche se non ricordo negli scorsi anni la presenza al cimitero di Monticello o al monumento a Mattei di molti consiglieri o attuali candidati Sindaci (non c'erano le elezioni...)

Come potranno confermarti il tuo Segretario Pasqualini, che ho salutato e il consigliere uscente Giansanti con il quale mi sono con piacere intrattenuto ero presente sul sagrato in occasione della messa in celebrazione del 25 aprile organizzata dall' amministrazione, cosa che ovviamente non eri tenuto a notare.

Il 25 aprile può essere commemorato in molti modi, con una messa una biciclettata, una festa o altro.Noi abbiamo organizzato una festa popolare con immagini e ricordi della resistenza e siamo contenti che abbiano partecipato molte persone. Siccome le iniziative le organizziamo non con il catering ma con le nostre mani e il nostro lavoro (compreso il candidato Sindaco) questo ha limitato la nostra partecipazione alle celebrazioni istituzionali (sempre più scarne e formali con l' amministrazione Dompè).

Per noi la Resistenza è un valore fondante che cerchiamo di portare nella pratica di tutti i giorni.

Per chi come noi ha avuto la fortuna di avere come compagni di partito fino alla fine Giovanni Pesce (Comandante Visone) e Onorina Brambilla (Nori) la resistenza non è una pagina di storia o un rituale ma il suono delle loro voci ed il loro insegnamento, contro ogni revisionismo, banalizzazione e mummificazione.

Chiudo appunto con le parole di Giovanni Pesce

"Io ho letto il libro di Pansa ed ho seguito questo dibattito. Credo sia inammissibile pensare di riconciliare chi in quei momenti difficili si è battuto per la liberazione dell’Italia con quella minoranza di italiani che si era schierata con gli occupanti. Noi abbiamo fatto la nostra scelta e restiamo fedeli a quella: una scelta che ha portato l’Italia alla liberazione. Abbiamo lottato, combattuto, molti compagni sono caduti, altri finirono deportati in Germania… Insomma, la nostra fu una scelta per liberare il nostro Paese, mentre gli altri fecero quella di combattere al servizio degli stranieri che lo occupavano. Non credo si possa parlare di riconciliazione, perché non ci troviamo di fronte a due scelte in cui si possa trovare una via di mediazione. Ognuno, in quei giorni, prese la propria strada; noi la nostra l’abbiamo scelta con sicurezza e ne andiamo fieri. Gli altri scelsero non solo di combattere contro di noi, ma di cercare di assoggettare l’Italia all’occupante straniero. E non ci si può riconciliare con chi ha tradito il Paese: questa è la realtà."

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