FORUM: Varie

13/06/2012 09:55:37 - Ricordando Enrico Berlinguer - (Enrico Coviello)

Ciao

Di Berlinguer vorrei denunciare la lucida denuncia della "questione morale" che resta molto attuale
Per esempio nella intervista che segue, alla "Repubblica del 28 luglio 1981

Quanto alle vignette di Staino penso che quella pubblicata nei giorni scorsio con bobo che si impicca dopo le ultime scelte parlamentari del PD la dica lunga su quanto le parole di Berlinguer siano considerate oggi dal centrosinistra.

http://archiviostorico.corriere.it/2012/giugno/08/Scelte_Parlamento_Bobo_disperato_suicida_co_9_120608023.shtml

«I partiti non fanno più politica», dice Enrico Berlinguer. «I partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni d'Italia».


La passione è finita?

"Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri? Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune"

Vuole spiegarmi con chiarezza in che consiste la vostra diversità? C'è da averne paura?

"Qualcuno, sì, ha ragione di temerne, e lei capisce subito chi intendo. Per una risposta chiara alla sua domanda, elencherò per punti molto semplici in che consiste il nostro essere diversi, così spero non ci sarà più margine all'equivoco. Dunque: primo, noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti debbono, come dice la nostra Costituzione, concorrere alla formazione della volontà politica della nazione; e ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinione, organizzando le aspirazioni del popolo, controllando democraticamente l'operato delle istituzioni. Ecco la prima ragione della nostra diversità. Le sembra che debba incutere tanta paura agli italiani?"



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