FORUM: San Donato

04/07/2012 12:04:51 - debito pubblico/pil - (Daniele Borriero)

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>Attenderei la proposta scritta del Governo prima di pronunciarsi. Coloro che hanno scelto di cavalcare gli umori di pancia della gente le sparano grosse da mesi nel tentativo di screditare chi finalmente sta cercando di aggiustare un po' questa nostra sfortunata e mal-trattata Italia.
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Sembra che un nostro problema sia legato al rapporto debito pubblico/PIL, ovvero a una frazione :-), che è passata da 104 del 2007 a 121 del 2011 (fonte FMI).
Prima della crisi, stavamo rientrando gradualmente dal deficit http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2012/01/weodata/download.aspx
il deficit pubblico nel 2007 era - 1,5 punti di pil, contro i 3,1 del 2001.
Molto interessante questo articolo, decisamente documentato
http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/la-spesa-pubblica-al-bar-dello-sport.html
In poche parole, la crisi ha abbattuto il PIL, fatto crescere gli interessi sul nostro debito, col risultato che la frazione ha visto calare il denominatore, da cui viene la necessità di abbassare il numeratore, per riuscire anche a far calare gli interessi a cui vendiamo il nostro debito sui mercati (forse...).
In sintesi, è come una famiglia che ha un mutuo a tasso variabile con l'aumento progressivo dela rata, e per poterlo pagare taglia sulle spese correnti. Nel momento in cui pure il reddito familiare cala, è costretta a fare ulteriori tagli. Fino al limite della sopravvivenza... o fino a quando comunque perderà la casa.
Se non aumenterà il PIL negli anni a venire http://www.mglobale.it/Analisi/Congiunture/N2012/Prospettive_Per_LEconomia_Italiana_2012__2013.kl come ci si aspetta, sarà necessario porre mano ancora al numeratore.
Quindi dismettere pian piano tutto quanto resta di pubblico, dai dipendenti a robetta tipo Eni, Finmeccanica etc etc., e tagliare ancora pensioni (privatizzandole?), sanità, scuola...
Teniamo conto che per ogni persona a casa, il mercato e di conseguenza il PIL subiranno contrazioni, quindi anche i tagli al "pubblico" non potranno avere effetti positivi sul PIL, piuttosto il contrario.
L'altro rischio è legato alla necessità di investimenti stranieri - chi comprerà Eni, Finmeccanica etc? per rilanciare economia e occupazione.
Nel tempo, rischiano di mandarci a gambe all'aria come l'Irlanda
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002054.html

Monti avrà la ricetta giusta per far crescere il PIL senza mandarci in mutande o sta mettendo in atto un'altra ricetta con altri scopi?
E' un dubbio che mi viene non poche volte, ma si sa, le mie sono solo idee di uno qualunque.

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