FORUM: San Donato

30/08/2012 12:48:48 - ragionandoci su - (Enrico Coviello)
Proprio una bella risposta da parte di uno che si proponeva come candidato Sindaco per risolvere pragmaticamente i problemi.

Il "tutti a casa in Romania" che continui a sventolare non è possibile da quando (2007) è stata estesa ai paesi neocomunitari la libertà di circolazione; espellere un cittadino comunitario è possibile solo in casi gravissimi ed eccezionali.
Per soggiorni inferiori a tre mesi non è prevista nessuna dimostrazione dei mezzi di sussistenza , e non essendo previsti controlli alle frontiere chiunque può dichiarare di essere in Italia da meno tempo.
http://poliziadistato.it/articolo/10387/
http://www.meltingpot.org/articolo15768.html

Da un politico o da un amministratore responsabile ci si aspetta un impegno ad affrontare seriamente la questione.
Gli sgomberi non fanno altro che spostare di qualche chilometro la fatiscenza di campi e baraccopoli.
Da anni il Parlamento europeo sollecita “ gli Stati membri a risolvere il problema dei campi, dove manca ogni norma igienica e di sicurezza e nei quali un gran numero di bambini rom muoiono in incidenti domestici, in particolare incendi, causati dalla mancanza di norme di sicurezza adeguate”. L’Unione Europea ha stanziato oltre dieci miliardi di euro per fronteggiare il problema della discriminazione e dell’esclusione dei rom. Sono però gli stati che avrebbero dovuto adottare misure che, avvalendosi delle risorse stanziate dall’Unione Europea, affrontassero le questioni dell’accesso al lavoro, del diritto all’alloggio, del diritto/dovere di istruzione del minore, della copertura sanitaria e della tutela nel caso di infortuni, materie nelle quali l’Unione Europea non ha competenze dirette. Mentre in altri paesi europei, tra mille contraddizioni, si sta cercando di fare uscire la “questione rom” dalla logica dell’emergenza e della repressione penale, magari anche dietro la formula ipocrita dei rimpatri volontari, in Italia si procede ancora sulla base delle ordinanze di emergenza e degli sgomberi forzati, una emergenza infinita che viene continuamente prorogata e che si estende sempre di più nelle diverse regioni italiane.

Non è una questione degli ultimi tre mesi, di Checchi e Pisapia, come dici tu, ma un problema da affrontare con strumenti diversi dalle ruspe di Moratti o Sarkozy, che hanno dimostrato negli anni la propria inutilità.

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