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04/09/2012 06:31:01 - La sindrome del nastro del supermercato - (Giorgio Soave) |
Sono al supermercato, in fila a una cassa. Quando il nastro si libera ci appoggio la mia merce, dispongo dietro il divisorio e mi metto accanto aspettando il mio turno. Ma ecco che, appena il nastro scorre liberando dello spazio, il cliente che viene dopo di me viene preso dall'impulso irresistibile ad appoggiarci la sua merce, e comincia a farlo, anche se io sono ancora lì a fianco. Potrebbe aspettare un momento, lasciare che il cliente davanti a me abbia pagato e io mi sia spostato avanti; invece no, l'impulso è troppo forte e comincia a insinuarsi avanti a me, a spintonarmi per disporre la sua merce, come se aspettando perdesse il turno o fosse proibito lasciare il nastro scoperto. Anzi, se per non urtare il cliente davanti a me aspetto a disporre la mia merce sul nastro, noto un atteggiamento di impazienza di chi mi segue, come s stessi perdendo tempo. Le prime volte che succedeva, e succede spesso, mi seccavo di venire preso a spintoni e arrivavo a litigare; ma ormai mi sono rassegnato e ci scherzo con mia moglie. Cos'è che spinge la gente a cercare di riempire completamente il nastro, come se lasciarlo libero fosse la violazione di una regola, uno spreco di spazio ? L'unica spiegazione che mi sono dato è che così facendo si cerchi di affrettare le operazioni di pagamento. Ma la merce è sempre la stessa, i clienti gli stessi, e se un tratto di nastro resta scoperto ci pensa il nastro stesso a spostarsi in avanti; dunque anche stipando la merce sul nastro non si guadagna un secondo di tempo. Eppure quasi tutti lo fanno. Qualcuno può spiegarlo ? |
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