FORUM: Varie

10/09/2012 18:09:35 - Condannati in parlamento? - (Giorgio Soave)
In Italia c'è il garantismo. Uno condannato in primo grado può ancora sostenere che è tutta una congiura dei giudici; se è condannato in appello, dirà che i giudici sono stati influenzati e ricorrerà in Cassazione (che a rigore dovrebbe solo stabilire se il processo è stato regolare, ma spesso entra nel merito e fa ripetere il processo).
E naturalmente finché si è condannati in Cassazione si può sostenere che si è innocenti, che è tutto un equivoco e una congiura e che fino a condanna definitiva si è innocenti.

E così con 3 processi (e con buoni avvocati) i tempi corrono e si può arrivare alla prescrizione (i cui tempi sono stati opportunamente accorciati). Dopo di che uno lasciato in pace per prescrizione può andare intorno a sostenere che è innocente, mentre invece non è mai stato condannato, che è una bella differenza.
A questo poi si aggiunge la nostra troppo comprensiva e smemorata opinione pubblica, per cui alla fine iprocessi si riducono a delle sceneggiate, che sesso lasciano il tempo che trovano. Figurarsi se un politico si dimette solo per una piccola condanna...

Sulle procedure giudiziarie però ho sempre avuto un dubbio: perchè mai l'opinione del giudice d'appello deve valere più di quella del giudice di primo grado ?
Con due sentenze contrastanti il nostro sistema giudiziario assume che valga la seconda, anche se un'assoluzione in primo grado impugnata dl PM si risolve in una condanna.
Questo non mi pare giusto e dignitoso. Le sentenze non possono essere contraddittorie, anche per la dignità del sistema giudiziario.
Fosse per me, una sentenza d'assoluzione in primo grado non dovrebbe essere impugnabile, perchè un PM che fa ricorso mette in dubbio implicitamente l'onestà e l'imparzialità del giudice. Solo in caso di condanna, per scrupolo garantista, il condannato dovrebbe potere far ricorso, ma solo se può portare elementi nuovi a suo favore.
E la Cassazione dovrebbe essere limitata a pochissimi casi.
Credo che in molti siano d'accordo, ma la realtà è che il sistema giudiziario italiano non ha lo scopo principale di accertare colpe e innocenze, ma di far lavorare gli avvocati.
"Ti hanno condannato ? Niente paura, si fa ricorso; e poi c'è la Cassazione..."
Leggevo una volta un articolo dove dicevano che nel Sud i pocessi si tramandano da padre a figlio. Così l'avvocato campa e le famiglie non vanno in rovina.

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