FORUM: Varie

15/10/2012 08:28:57 - Quando c'è da tassare i soliti noti ci si mette un solo giorno.. - (Giorgio Soave)
Contro quelli è da un pezzo che mi arrabbio. E per andare ancora più a monte, contro gli italiani che gli hanno dato il potere, per incapacità di distinguere gli onesti dai disonesti.
Ma Monti (presidente della Bocconi) e i suoi erano stati arruolati perchè considerati degli onesti professionisti. Un po' come si chiama un esperto idraulico per riparare un tubo che perde. Onesti lo sono senz'altro (sono i dilettanti venuti dal niente che rubano, perchè non sanno fare altro e si aspettano di venire cacciati presto), ma hanno una cultura di destra che non ha pietà dei poveri e dei bisognosi, una cultura di economisti che ragiona solo in termini di bilanci.
Forse la situazione era così grave che ci volevano degli spietati tagliagole per risolverla, gente che non si sarebbe candidata e poteva agire senza remore.
Ma io ricordo che nel '96 in due anni il governo Prodi riuscì a sistemare l'economia e a realizzare il pareggio di bilancio, anzi a diminuire il debito pubblico, senza toccare lo Stato sociale.
Non che non facesse dei tagli, anche pesanti:
http://www.repubblica.it/online/fatti/rifondazione/prodi/prodi.html
19 giugno 1996: tagli di bilancio per 16.000 miliardi di lire
27 settembre 1996: finanziaria di 62.500 miliardi
30 dicembre 1996: decretone di 4.300 miliardi (eurotassa)
27 marzo 1997: manovra correttiva di 15.500 miliardi
28 settembre 1997: finanziaria da 25.000 miliardi
25 settembre 1998: finanziaria da 14.700 miliardi
4 ottobre: Rifondazione si spacca e in parte decide di votare contro il governo (il motivo era il mancato rispetto del patto sulle 35 ore) provocandone la caduta

In conseguenza di questi tagli il debito pubblico, che era arrivato nel 1995 al 121.6%, cominciò a calare nettamente fino quasi al 100%, per poi risalire rapidamente con l'ultimo governo Berlusconi:
http://www.lettera43.it/economia/macro/42093/istat-il-debito-pubblico-italiano-dal-1993-al-2011.htm
1993, GOVERNO AMATO-CIAMPI: +115,6%;
1994, GOVERNO CIAMPI-BERLUSCONI: +121,5%;
1995, GOVERNO DINI: +121,2%;
1996, GOVERNO DINI-PRODI: +120,6%;
1997, GOVERNO PRODI: +118,1%;
1998, GOVERNO PRODI D'ALEMA: +114,9%;
1999, GOVERNO D'ALEMA: +113,7%
2000, GOVERNO D'ALEMA-AMATO: +109,2%;
2001, GOVERNO AMATO-BERLUSCONI: +108,7%;
2002, GOVERNO BERLUSCONI: +105,5%;
2003 GOVERNO BERLUSCONI: +104,2%;
2004, GOVERNO BERLUSCONI: +103,8%;
2005, GOVERNO BERLUSCONI: +105,9%;
2006, GOVERNO BERLUSCONI-PRODI: +106,9%;
2007, GOVERNO PRODI: +103,1%;
2008, GOVERNO PRODI-BERLUSCONI: +105,8%;
2009, GOVERNO BELRUSCONI: +116,1%;
2010, GOVERNO BERLUSCONI: +118,7%;
2011, GOVERNO BERLUSCONI-MONTI: +120,1%.

I tagli certo erano necessari, e drastici per il poco tempo disponibile.
Ma non ricordo di avere assistito a un attacco allo Stato sociale simile a quello di questi tempi. E a una tale violazione dei patti fra lo Stato e i cittadini: mancata tutela degli esodati, mancato rimborso dei crediti fiscali, tassazione delle pensioni di invalidità e degli assegni di accompagnamento..
Questo è il governo dei ricchi.

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