FORUM: San Donato |
19/10/2012 18:30:40 - I conti in rosso per l’Azienda servizi: «Colpa di burocrazia e nuove norme» - (Luca Isabella) |
Guido, Ripeto ancora: essere sinceri non significa assolutamente dire tutto a tutti. Quindi, anche se ritenessi di avere delle informazioni private riguardo alla vicenda, il non volere divulgarle non implica che non sia una persona sincera, veridica e verace. Infine, sono questioni piuttosto lunghe da spiegare e questo non sarebbe nemmeno il mezzo opportuno. Nello specifico, essendo questioni soggette a interpretazioni e che riguardano soggetti non presenti in questo forum, preferisco tenermele per me. Inoltre, sono del tutto ininfluenti rispetto alla parte "pubblica" della vicenda, che ho ripercorso più volte in questo forum, seguendo il mio punto di vista e non omettendo nulla. Nella tua ricostruzione, il punto da approfondire è proprio GISM ha delapidato il tesoretto. Ti faccio solo notare che il tesoretto era di sportiva metanopoli, che lo ha utilizzato in massima parte per tenere il parco in vita per oltre sette anni senza alcun contratto pluriennale. Lo ha usato per le utenze (senza contatori per un lungo periodo), per i servizi e per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Nel 2007 finalmente il comune si è deciso di firmare la convenzione, preparata quattro anni prima, ma intanto il contesto era cambiato. Si è provato a proporre una revisione del piano, ma non è stato nemmeno preso in considerazione. A questo punto Eni e Comune si sono accaniti, con le loro ragioni, per appropriarsi del parco. L'estate fatidica avvengono degli stranissimi e mirati atti vandalici agli impianti della piscina. Vandali molto bene informati su cosa andare a colpire. A seguito di questi danni, la piscina esterna subisce un fermo, l'Eni stacca la corrente e un po' alla volta, ovvio, diventa verde. Ciò viene utilizzato dal comune per ricorrere al tribunale e farsi restituire gli impianti dalla gism. Fu fatta regolare denuncia con richiesta di interrogatorio di persone informate sui fatti. Che sappia io ad oggi nessuno è stato sentito e nulla si sa delle ipotetiche indagini. Peccato, perchè da lì è partito tutto il danno enorme; ma forse si reputa il fatto poco importante. Curiosamente, il giorno della ripresa in possesso si sono presentati vigili, carabinieri e i vigilantes di Spartan, vicini ai carabinieri e all'amministrazione comunale, e guardie private assunte da gism per vigilare gli impianti, poi rivelatesi tra i più accaniti creditori richiedenti il fallimento. Qualche settimana dopo, il comune ha regalato delle vetture ai carabinieri. Sono tutte strane coincidenze. Chi conosceva gli impianti in modo tale da manometterli in modo così puntuale? Solo gli addetti o la vigilanza. Come mai i carabinieri non sembrano aver indagato? Boh, coincidenze. Ora sei soddisfatto? |
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