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Dompè doveva negoziare con Eni diversamente (mes #100016)
di Luigi Verdicchio
il 05/11/2012 17:21:23
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messaggio letto 907
volte
(2 risposte)
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in risposta a Mirco Rainoldi
(mes. #100010)
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<Aggiungo poi che ENI aveva già messo sul mercato il Parco Mattei e se non fosse intervenuto il Comune a quest'ora il parco sarebbe già in mano ai privati (leggi immobiliari americane) presumibilmente non disponibili a spendere quattrini per mantenere un polmone verde a beneficio dei cittadini sandonatesi e di tutto il circondario. Non credo che l'attuale amministrazione Checchi (così come ritengo non sia stato possibile per la precedente giunta Dompè) possa andare a battere i pugni sul tavolo del Presidente di ENI per richiedere quattrini a go' go'.
Nella vendita di tutto il patrimonio immobiliare, decisa a fine anni'90, il centro sportivo fu tolto dall'operazione perché rappresentava un'impiccio dato anche che si trattava di attività in perenne perdita. L'Eni, inoltre, doveva trasferire al Comune la gestione e la manutenzione dell'intera area e strade di Metanopoli. In quest'ottica decise di cederlo al Comune non solo a costo zero, ma addirittura assicurando la copertura x tre anni delle perdita di gestione annuale (3 X 5 milioni). Sappiamo però che quei soldi non aiutarono a favorire il passaggio della proprietà da Eni ad una società dotata di adeguate risorse ed esperienze, scelta attraverso regolare bando di gara pubblica, bensì rappresentarono l'inizio di un pasticcio ancora non risolto e che, come stiamo vedendo, sta costando molto caro alla città.
I costi della manutenzione del parco rappresentano effettivamente un bel problema perché sarà assai difficile che un privato si renderà disponibile ad accollarsi i costi di un bene/servizio di cui beneficia la città.
Con Eni si può instaurare delle convenzioni come, mi pare avesse previsto la precedente Amministrazione. In cambio di agevolazioni dell'uso delle strutture sportive a favore dei dipendenti potrebbe farsi carico di determinati costi. In fondo se il parco ha assunto recentemente il nome del fondatore dell'ENI, qualche ragione ci sarà, o no?
Tutto ciò non sarà comunque facile farlo combinare con una gara d'appalto |
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