Insomma pare che il problema si riduca alle molestie delle zingare appostate vicino alle macchinette dei biglietti. Non che non sia un problema, ma visto che nessuno interviene per risolverlo e che effettivamente disturba un po' questa forma di elemosina forzata, io ho rimediato tenendomi in tasca un carnet.
Mi disturba molto di più trovare chiusa l'edicola che li vendeva e trovarmi obbligato a comprarli alle altre fermate. Allora ATM dovrebbe intervenire per eliminare la questua molesta alle macchinette dei biglietti; ma siccome questo significa distaccare una persona a fare la guardia, e siccome il personale costa molto di più di qualche corsa rubata, si lasciano gli utenti in balìa delle molestie delle zingare, che si sono accorte di poter agire impunite e hanno preso coraggio. Prima o poi qualche utente esasperato reagirà in modo violento e ne nascerà un caso, con intervento della polizia, articoli sui giornali, insomma tutta la trafila di questi casi. E per un po' potremo comprarci un biglietto senza dover lasciare una tangente.
Tutto questo è un normale problema di ordine pubblico e non c'è bisogno di estendere la discussione agli usi e costumi degli zingari. Se sono diventati molesti (come lo sono i mendicanti non ROM nel centro di Milano o i lavavetri romeni ai semafori) è perchè lo Stato ha smesso di gestire l'ordine pubblico come se fosse un problema secondario, mentre non lo è.
Qualche giornale dovrebbe iniziare una campagna per denunciare l'assenza di ATM, che per risparmiare sul personale rinuncia a presidiare le stazioni della metro. Tutto questo è solo un altro segno del progressivo degrado dell'Italia. Altro che gli zingari...
Oggi dovrò andare in fiera per il salone della moto, e dovrò comprare un biglietto speciale perchè il mio carnet non serve. O lo compro alle macchinette litigando con gli zingari, o dovrò arrivare in auto fino alla fermata di Porto di Mare dove è rimasta aperta un'edicola. Ma si può vivere così?
RecSando
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14/11/2012 - 