>Sono assolutamente d'accordo con te. Tuttavia la mia precedente considerazione non aveva valenza morale, ma era semplicemente relativa al fatto che, con tale e tanta evasione fiscale, aumentare le tasse ai redditi "alti" (si fa per dire) finisce col punire solo chi le tasse non le puo' (o non le vuole) sfuggire. Cioe', cornuti e mazziati.
Aggiungo anche il mio punto di vista. Siccome le tasse sono una mostruosità (tra tasse e contributi supera il 60% del mio fatturato, senza contare quelle indirette - tipo i costi di viaggio che posso detrarre solo al 20%) e aumentano col reddito, quando ho raggiunto un certo fatturato smetto di lavorare, perchè il vantaggio marginale sarebbe ridicolo in rapporto al lavoro svolto. Ciò ovviamente, nei grandi numeri, incide sul PIL.
>Beh, se conosci una colf che accetta di lavorare in regola e che sia referenziata fammi avere il nominativo. Tutte quelle contattate mi hanno risposto nella migliore delle ipotesi che essere messe in regola non interessa, in altri casi che non sono disposte ad essere messe in regola perche' poi aumentano le tasse/il reddito ISEE/perdono le agevolazioni per reddito (mensa scolastica/ticket sanitari etc.)
Ne conosco diverse, una lavora dai miei. Certo, deve essere a parità di netto, altrimenti ovvio che non conviene, non converrebbe a nessuno una RAL che include i contributi a carico del datore di lavoro.
>Dopodiche' quando si fanno male in casa, sono c**i del datore di lavoro brutto e cattivo.
Basta rifiutare di pagarle in nero e fine.
|