Uno dei problemi principali del teleriscaldamento è che i lavori per la realizzazione delle infrastrutture sono molto onerosi e, di fatto, oggi sono fatti dalla stessa azienda che poi vende il servizio. Quindi in bolletta paghiamo, non solo il servizio, ma anche una quota dell'investimento per le infrastrutture. Ci potrebbero essere soluzioni alternative (che però il comune di San Donato pare non abbia neanche preso in considerazione): la rete poteva essere realizzata dal comune, non c'era bisogno di soldi perché, essendo un progetto a redditività, lo avrebbe potuto realizzare tranquillamente in project financing (cioé facendosi prestare i soldi che avrebbe poi restituito con i guadagni dell'utilizzo della rete); anche non entrando direttamente nell'investimento, visto che ha dovuto rilasciare diversi permessi a Eni per la realizzazione della rete, il comune avrebbe potuto mettere dei vincoli sulla tariffazione, ad esempio obbligandolo a rientrare della parte investimento in un tempo più lungo. Se il fornitore non ha nessun vincolo da parte degli enti preposti alla tutela del cittadino, è evidente che fa pagare il servizio quel poco in meno, rispetto al gas, che basta a convincere il cittadino a cambiare sistema. Il teleriscaldamento è, purtroppo, di sua natura un sistema a regime di monopolio però noi cittadini paghiamo tanti enti pubblici proprio allo scopo di tutelarci in questi casi. Tanto per cambiare, il vero problema è che nessuno di questi enti fa davvero il suo mestiere |