>Uno dei problemi principali del teleriscaldamento è che i lavori per la realizzazione delle infrastrutture sono molto onerosi e, di fatto, oggi sono fatti dalla stessa azienda che poi vende il servizio. Quindi in bolletta paghiamo, non solo il servizio, ma anche una quota dell'investimento per le infrastrutture.
In realtà quando il nostro condominio ha deciso di passare al riscaldamento dopo 30 anni di servizio con caldaie a metano, ENI ha semplicemente sostituito le caldaie con altrettanti piccoli scambiatori a piastre, mantenendo tutte le vecchie tubazioni di distribuzione dell'acqua calda e aggiungendo solo dei pezzi di tubazioni dagli scambiatori alla rete di distribuzione. Il tutto, incluso lo smaltimento delle caldaie, a sue spese. Abbiamo fatto il conto, semplice, delle calorie consumate in base ai consumi passati di metano e ai soliti valori di rendimento delle caldaie e abbiamo confrontato con il costo delle calorie fornite dal teleriscaldamento. Come ci aspettavamo, avevamo un vantaggio del 5% dei costi di esercizio, a cui si aggiungeva il risparmio dello stipendio di un fuochista patentato. Inoltre abbiamo abolito l'uso del camino condominiale, che ci aveva dato delle grane perchè i fumi uscivano più bassi dell'altezza richiesta (quella delle finestre più alte più la distanza del camino), e una serie infinita di liti fra i tre condomini per gli orari di distribuzione del calore e per la spartizione dei costi. Tenuto conto che non abbiamo mai avuto disservizi, salvo un paio di giorni di interruzione per manutenzione della centrale, nel complesso ne siamo soddisfatti.
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