> È pienamente comprensibile la soddisfazione degli abitanti di Via Di Vittorio. Attendiamo di vedere come verrà realizzato il parco, la sua reale utilità e, soprattutto con quale denaro, visto che nell'attuale PGT la sua costruzione è a carico della proprietà dell'area. > >Ma per un cittadino di San Donato, in qualsiasi parte abiti, dovrebbe preoccupare che al progetto ENI che accoglierà ca. 3.000 dipendenti, già valutato a forte impatto ambientale a causa del prevedibile grande incremento del traffico automobilistico si aggiungerà nuovi insediamenti di terziario.
Beh Luigi è un parco, di certo qui il cemento non lo mettono, questa zona è stata salvata e stai certo che è da mezzo secolo che non vedo altro che nascere cemento in questa città al posto di alberi. E' quindi una bella soddisfazione per una zona sempre trascurata da tutti, che finalmente ha la possibilità di riscattarsi. Se non ci sono soldi per realizzare il parco, io sono favorevole al fatto che ogni cittadino che ne abbia voglia possa contribuire ad adottare uno o più alberi, si potrebbe anche organizzare un evento per piantarli. Del resto ci sono molte organizzazioni che operano per salvaguardare gli spazi dalla cementificazione, per prendersi cura di aree verdi piantando fiori e alberi. Basta mettersi d'accordo, si potrebbe ideare una "guerrilla gardenig" non clandestina, in accordo con il Comune. Di certo la campagnetta è un corridoio ecologico che potrebbe collegare Chiaravalle con Viboldone, se realizzato bene e con la partecipazione di molti, si potrebbe anche creare il turismo delle abbazzie. Abbiamo un sacco di cose da valorizzare e di certo il cemento non valorizza niente, toglie ossigeno e rende tristi dentro. Un corridoio ecologico che collega Milano con San Giuliano dove si possa andare anche velocemente in bicicletta, lontano dal traffico, in mezzo alla natura, garantirebbe una vita migliore a tutti, vecchi e bambini. E il parco è sicuramente socializzazione. Penso che a tutti gli abitanti di via di Vittorio oggi sia venuto in mente il nostro grande amico Gustavo Hauser, e che a tutti non dispiacerebbe che il parco fosse intitolato in suo ricordo, a lui che si è tanto sbattuto per realizzare questo sogno insieme ai cittadini della via. Se non ci sono soldi, verremmo con i banchetti a chiederveli a San Donato e Metanopoli, di certo gli alberi costino quel che costino, li pianteremo anche per il vostro bene e la vostra salute :-)
Certo dispiace che l'Eni costruisca un nuovo palazzo quando ne aveva già 5 e se li è venduti. A pagare per le scelte sbagliate sono sempre i cittadini, loro pensano solo al loro core business. Il grave impatto ambientale e di traffico che san donato subirà nel futuro a causa del sesto palazzo, possono essere ancora riviste. L'importante è non stare in silenzio, esigere e pretendere in cambio una ricompensazione con servizi ecosotenibili che consentanbo di ridurre l'impatto. Ma ad esempio quella maledetta pista ciclabile che hanno tolto dal Viale De Gasperi, quando la rimettono (Non costerebbe niente ad Eni, dato che hanno distrutto per le loro tubazioni il Viale de Gasperi attuale, riasfaltarlo e mettere una pista ciclabile a loro spese in sicurezza e perchè no, anche uguale a quella che c'era prima già a norma europea) e una stazione di macchine elettriche a noleggio? Pannelli solari nelle pensiline dei parcheggi ? Collegamenti verso le stazioni di San Donato e Borgolomardo che coprano tutta la città ? Basta fare delle politiche ecosostenibili per ridurre l'impatto ambientale.
|