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Ora ho anch'io un cane  (mes #105877)
di Giorgio Soave il 12/06/2013 09:31:22

messaggio letto 1058 volte
(3 risposte)

in risposta a Giorgio Soave (mes. #105876)
Mia moglie me lo dice sempre: "Sei sempre lì a far niente ! Trovati qualcosa da fare".
Facile, come se uno potesse entrare in un'agenzia, una di quelle per il lavoro temporaneo che oggi pullulano, e chiedere: "C'è qualche lavoro per me, pagato naturalmente ?" (perchè se chiedi di lavorare gratis chiamano subito gli infermieri). Mi guarderebbero un momento, noterebbero che non ho l'età in cui uno è supposto che lavori e mi direbbero subito: mi spiace, ma per la sua fascia di età non abbiamo niente. "Fascia di età..." Cioè, per uno vecchio come lei, diciamo pure.

E poi, il problema del cumulo dei redditi. Mi sono informato, sapete ? Appena uno guadagna più della minima, circa 5000 euro in un anno, subito lo Stato si butta a pesce sulla pensione e se ne prende una bella fetta. E allora uno è obbligato a lavorare come uno schiavo per non rimetterci pure. Per non parlare dei problemi col fisco, che se anche smettessi mai si rassegnerebbe a convincersi che quella è stata una breve infelice parentesi e continuerebbe a pretendere anticipi sui futuri inesistenti guadagni. Niente da fare.
In fondo ho quanto mi basta per vivere bene. Il mio problema è quello di impegnare il mio tempo libero (cioè tutto il mio tempo), non quello di guadagnare. E ci sarà pure un altro modo che non comporti il mettersi a un tavolino a fare qualche insulso lavoretto ?

Un'attività di volontariato ! Giusto, perchè non ci ho pensato prima ? Mi sono iscritto a una di quelle associazioni che pullulano di giovani entusiasti e ho cominciato a darmi disponibile... "domenica pomeriggio stiamo cercando tre persone per fare un tavolino a Gorgonzola"... Domenica, ma si può ? "Domani sera c'è bisogno di qualcuno che vada davanti al Piccolo Teatro a raccogliere firme"... no, la sera no, la sera me ne sto tranquillo a casa, mi guardo la TV , navigo su Internet, al massimo vado al cinema sotto casa. Insomma, finora sono riuscito solo a rompermi la schiena per un trasloco di mobili da un posto all'altro, col rischio di schiattare. Obiettivo mancato.

"E allora perchè non ti fai un hobby ?". Buona idea, ma da dove si comincia ? E quale hobby ? Uno che vive in città non ha mica l'orticello da zappare. Il box è troppo stipato di auto, moto, bici perchè ci stia un banco di lavoro (che poi vorrebbe dire lavorare in un buco senza sole, alla luce artificiale, per fabbricare orribili pezzi di arredamento che finirebbero per infestare la casa). Quando lavoravo, la sera passavo il tempo montando modellini, ma era il complemento di una giornata di lavoro, che mi lasciava stanco e desideroso solo di rilassarmi maneggiando cosine troppo piccole per le mie mani. Ma farlo tutto il giorno, sarebbe demenziale.
Comunque ho voluto evitare il disfattismo e sono andato a Milano in un grande negozio di modellismo. Scatole e scatole di cose meravigliose, lì in vetrina al posto d'onore la scatola della riproduzione del primo aereo dei fratelli Wright in scala 1:10, una meraviglia... Entro. Negozio infestato di vecchietti dall'aria molto professionale (un po' come quegli idraulici e meccanici che si incontrano dal ferramenta) che discettano di modellini e accessorini, in un linguaggio incomprensibile da iniziati. E spendono caterve di soldi ! Una cosa incredibile, devono proprio essere alla disperazione. "Scusi, sa, vorrei fare un po' di modellismo, ma non so da dove cominciare. Per esempio quel modello di aereo dei fratelli Wright in vetrina quanto costa ?" 260 euro ! La metà di un mese di pensione sociale per un po' di balsa e corde ! Uno schiaffo alla miseria. "No, troppo caro... e che ne direbbe di un modello di veliero ?" "Senz'altro signore, scelga un po' qui dal catalogo..." e mi mette in mano un librone. Una raccolta di magnifici velieri, galeoni, barche da pesca, yacht da regata, giunche cinesi... tutti col loro prezzo, tutti molto più cari di quello che mi ero ripromesso di spendere. Alla fine, scartato il 99% dei modelli, mi concentro sul Ranger, un piccolo veliero americano dell'800, aspetto elegante, dimensioni non troppo microscopiche, diciamo sui 50 cm. fuori tutta, prezo abbordabile, sui 50 euro. Per un tentativo, anche troppo. "Ecco, avrei scelto questo". "Ah il Rangerino..." (come dire, cascano tutti lì, 'sti morti di fame...) Bella scatola, imponente, più grande perfino del veliero finale. "E gli attrezzi li ha ?" "Ma, veramente, le ho detto che sono principiante..." "Allora le serve senz'altro un puntachiodi, e poi un piegabalsa, e poi naturalmente la colla e la carta vetrata. Fanno in tutto 72 euro". Mi sono dovuto far dare il dettaglio per verificare come i 49 euro del "Rangerino" erano lievitati a 72 euro, per pochi minuscoli aggeggini (ma imballati lussuosamente, devo ammettere). Ormai però non potevo più tirarmi indietro. Pago con nonchalance ed esco col mio saccone che strisciava per terra, destinato evidentemente a contenere qualche corazzata tascabile in scala 1:10.
Adesso la scatola del "Rangerino" è lì su uno scaffale. Non ho ancora avuto il coraggio di aprirla e spargere il contenuto, perchè so già che mia moglie mi caccerebbe a scopate nello studio, dove però non ho proprio lo spazio per metterci una scatola, figurarsi poi un'asse di legno con un veliero in montaggio e tutte le sue budella sparse intorno. Ho deciso che porterò la scatola alla casa al mare e lì comincerò a montare il veliero. Intanto il problema non è più urgente.

Oggi mi sono deciso. Qual'è il mio problema ? Primo, far passare il tempo, secondo fare un po' di moto, terzo avere un po' di compagnia. E allora ho deciso per un cane. Il cane è il migliore compagno dell'uomo, è bello, affettuoso, e poi bisogna portarlo fuori, meglio in campagna, almeno due volte al giorno, perchè deve fare i suoi bisogni (mai che si adatti a farli nella cassettina, come qualsiasi gatto) e poi, poverino, ci soffre chiuso in casa. Un cane è quello che ci vuole per chi vuole fare un po' di moto. Allora ho cominciato a navigare in Internet e studiarmi le razze canine. Subito la mia preferenza è caduta sui cani da caccia. Sono i più somiglianti allo stereotipo del cane che ho in mente, non come quei mostriciattoli tascabili o quelle belve da difesa che bisogna trattare con la frusta e lo sgabello. E poi in genere sono belli, e per istinto amano i grandi spazi e le lunghe camminate, che è proprio l'ideale per uno che deve far passare un mucchio di tempo e vuole fare delle belle passeggiate. Che razza allora ?
Un pointer ! Bel cane, molto spettacolare quando si arresta di botto puntando la selvaggina; almeno, se incontra una gallina, non le si lancia addosso a sbranarla ma la punta, come se facesse segno col muso al cacciatore. Oppure un setter irlandese, bellissimo col suo pelo lungo color mogano lucente. O un segugio italiano, più modesto ma con quell’abbaiare armonioso.

Il guaio dei cani però è che sono animali che hanno bisogno continuamente, almeno sembra, di spargere le loro deiezioni, e per questo vanno continuamente portati intorno, che faccia bel tempo o infuri la bufera. E’ facile farsi delle belle passeggiate col cane una mattina presto d’estate, molto meno facile d’inverno, quando la temperatura è vicina allo zero e piove. E poi c’è il problema delle vacanze. Un cane non è bene accetto dappertutto, molti alberghi lo rifiutano. Non si può dire: “oggi chiudiamo il cane in casa e andiamo a visitare la cattedrale di…”, come è noto i cani in chiesa non ci stanno bene.

E allora ho deciso. Ho scelto un setter irlandese. Ho tirato giù la foto da Internet, l’ho stampata e l’ho messa lì davanti, sulla scrivania. E quando ho voglia di farmi quattro passi dico alla moglie: “Cara, porto fuori il cane…”. E lei, che sa già tutto: “Va bene, ma non tornare troppo tardi.”. Questa estate, mi spiace per lui, il povero Rex resterà a casa da solo. Ma so già che non ci soffrirà troppo.
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