<Riconosco a Mistretta un gran lavoro di informazione in questi anni da consigliere ma quando i nodi vengono al pettine, gratta gratta, rimane sempre quell'atteggiamento di sempre per cui mai mischiarsi con le logiche di governo perche' ci si compromette troppo; meglio stare duri e puri all'opposizione, facendo finta di non sapere che intanto, con questo atteggiamento, si fanno davvero gli interessi degli speculatori
Spero soltanto che questa ennesima "sparata" autolesionista" della sinistra radicale non comprometta il buon lavoro che il centrosinistra sta facendo, permettendoci di liberare S. Donato dal disgustoso malgoverno della giunta di centrodestra.>
Caro Paolo,
ti ringrazio del fatto che mi riconosci il grande lavoro che, insieme al mio partito, ho svolto in questi anni, mentre gli altri, che a tre mesi dalle elezioni parlano di partecipazione, dormivano.
Mi spiace tuttavia che il resto della tua riflessione sia solo frutto di un pregiudizio. Abbiamo chiesto da tempo alle forze del Centro Sinistra di sederci tutti ad un tavolo per trovare le giuste convergenze per presentarci uniti alle prossime amministrative consapevoli che l'unità del Centro Sinistra sia una richiesta forte degli elettori di Centro Sinistra e perchè si potesse offrire un governo che desse risposte serie e articolate ai reali bisogni dei cittadini.
Checchi ha proseguito il tavolo che si era aperto durante la campagna delle primarie.
Il 18 gennaio, con tutte le forze del Centro Sinistra e Checchi si era raggiunto l'accordo che vedeva l'ingresso di Rifondazione nella coalizione del Centro Sinistra. Un accordo fondato si contenuti e su un rapporto che doveva fondarsi su uno spirito di lealtà e fiducia reciproca.
Dopo tre giorni Checchi si è rimangiato l'accordo e ha tirato fuori la sua pregiudiziale verso Rifondazione. Purtroppo Checchi ci aveva mentito fin dall'inizio e, per quasi tre mesi, ci ha tirato avanti in un tavolo che aveva già in mente di far fallire.
Non ci siamo autoesclusi e non siamo noi autolesionisti. Infatti Checchi (probabilmente immaginandoci come la caricatura con la quale qualcuno ci dipinge) pensava che non saremmo stati capaci di mediazione, ascolto, comprensione e pensava che ci avrebbe escluso dando a noi la responsabilità del fallimento dell'accordo. Non essendo noi quella caricatura e avendo lui invece nascosto una pregiudiziale nei nostri confronti, gli è toccato tirarla fuori all'ultimo e escluderci ingiustificatamente, rivelando un atteggiamento di grossa scorrettezza.
Checchi non può attribuire a Rifondazione la responsabilità del fallimento dell’accodo (se fosse stato veramente il nostro atteggiamento la causa di questo fallimento, immaginate il comunicato stampa che avrebbero fatto!), ma mi sembra di capire da diversi elementi che si stia cercando di mettere questa voce in giro per colpirci.
Ovviamente noi abbiamo tutte le prove per dimostrare quanto affermiamo e se servirà le mostreremo. |
01/02/2012 - 