Ancora una volta, a coloro che per ventura o necessità popolano i consigli comunali, viene dato un esempio di iperbolico equilibrismo amministrativo, concretizzatosi durante l'esposizione del bilancio comunale di gestione consuntiva e preventiva consumatosi qualche sera fa di fronte ad una platea visibilmente stanca di teatrini, assenze e soliloqui.
Tralasciando i refusi nella presentazione (che hanno originato anche emendamenti specifici, cfr. Battocchio sulla pista di atletica di via Caviaga) e la sua leggibilità grafica da parte del pubblico in sala, il pensiero va ai caratteri "lillipuziani" adottati in numerose slides presentate dall'Assessore Cerlesi. La sensazione personale che ne ho tratto è stata quella di una presentazione di interesse pubblico, che sembra essere stata messa insieme un po' alla spicciolata e senza la dovuta cura che si dovrebbe porre di fronte all'esposizione di ogni atto pubblico.
I dati allarmanti che emergono dai bilanci, mettono in evidenza come le principali fonti di entrate per l'amministrazione siano collegate all'urbanizzazione del territorio (ed ai relativi ricavi provenienti dagli oneri di urbanizzazione) e dalle tasse ( addizionale IRPEF, Igene ambientale, imposta immobili ecc.. ), salvo qualche ritorno da altre attività minori e un magro conferimento da parte dello Stato, che evidenzia nel caso ve ne fosse ancora bisogno, come il disimpegno verso gli enti locali sia quanto mai lacerante.
Cari concittadini sandonatesi, mi sembrava di essere tornato ai tempi medievali dello sceriffo di Nottingham, con le sue gabelle e le vessazioni dei signorotti che si spartiscono le prebende del dignitario, per completare il quadretto mancava solo lo "jus primae noctis". Forzieri pieni d'oro che partono dai feudi per ingrassare le casse del "reggente" e lacrime, sangue e tasse, ammansite a piene mani alla plebe sempre più indigente.
In fondo dai tempi antichi non è cambiato molto, mi sono detto sconsolato, pensando a quanto di statico pervadesse la gestione finanziaria del nostro Comune (peraltro in buona compagnia) che, forse per cultura atavica, mutuata dal suggere alle mammelle generose del cane a sei zampe, negli anni non ha mai veramente impostato una valorizzazione dinamica delle voci di possibile entrata, pascendosi invece sugli allori di una più serena e pigra quiescenza.
Tutto ciò per mettere in evidenza che il passaggio ad una gestione più dinamica delle entrate comunali non può più essere procrastinata, pena la stessa sopravvivenza e coesione del tessuto sociale come lo abbiamo conosciuto sino ad oggi. Sono sincero, da tempo mi lambicco il cervello pensando a come spremere risorse utili dal nostro territorio, che non afferiscano ai soli capitoli di entrata sopra esposti ed anzi, salvaguardino i servizi alla persona, creino occupazione, mantengano alto il tenore di vita dei miei concittadini, senza ridurli alla stregua di meri corpi da salassare con i prelievi fiscali o ammorbarli con la cementificazione selvaggia sino ad oggi perpetrata.
In queste elucubrazioni, alcuni punti sembrano focalizzarsi dalle nebbie delle ipotesi, che volentieri intendo condividere con chi ha avuto la costanza di leggere, e lo faccio con puro spirito di partecipazione, che va oltre la politica e le ideologie, chiamando in causa la coscienza e l'impegno civile di ognuno di noi, perché è inutile negarlo, oltre le differenze vi è un confine passato il quale le necessità divengono virtù collettiva. E' mia ferma convinzione che quel confine lo stiamo attraversando proprio ora, e le persone attente se ne fanno sempre più una ragione.
Tra i possibili punti, valutiamo per esempio l'aspetto del turismo, un' entrata consistente per molte realtà locali nel Paese, eppure per San Donato, fatte le debite proporzioni, sembra essere una voce del tutto sconosciuta, e affatto promossa, così come tante iniziative culturali che potrebbero attirare visitatori sul nostro territorio anche in vista dell'Expò 2015. Mi chiedo se qualcuno dell'amministrazione abbia mai fatto una seria valutazione del potenziale turistico/culturale del nostro territorio, e mi sovviene che superata la prima incertezza, guardandomi intorno trovo che a Metanopoli abbiamo in S.Barbara uno dei più grandi mosaici d'Europa, in via Triulziana e nella biblioteca tracce di un passaggio napoleonico e se non erro anche risorgimentale. Per non parlare, argomento di questi giorni, delle cascine storiche e dei reperti romani che saltano fuori appena si scava un po' nei campi, oltre ai prodotti dell'agro alimentare, dell'architettura e del potenziale sviluppo naturalistico delle oasi naturalistiche che insistono entro e limitrofe al nostro territorio.
Insomma a passare ben al setaccio le cose saltano fuori e ci rendiamo conto che se messi alle strette noi sandonatesi qualche risorsa da far valere la avremmo anche. E sono altresì convinto che i cittadini sandonatesi avrebbero parecchie idee da mettere in campo; bene, è giunto il momento di fare quadrato e lavorare per noi, senza demandare alla politica quella spinta che è propria degli individui, ed anzi ,"strattonando" i nostri amministratori locali dimostrando che si può fare di più.
Cittadini… cambiamo schema o sarà lo schema a cambiare noi.
Un cordiale saluto da un cittadino qualunque
Enrico
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16/03/2012 - 