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25 Aprile in Bicicletta per San Donato  (mes #92407)
di Fabrizio Cremonesi il 26/03/2012 08:45:12

messaggio letto 554 volte
(2 risposte)

Sin dalle sue origini la bicicletta fu ampiamente usata dagli strati popolari, non soltanto per motivi di lavoro, ma anche in funzione politica e, nel corso della lotta di Liberazione, per compiere azioni di vario tipo, contro i nazifascisti. In Italia la paura della bicicletta da parte dei reazionari ha una data certa e molto antica e una firma tanto famosa quanto odiata dalle forze popolari: quella del generale Fiorenzo Bava Beccaris, nelle vesti di Regio Commissario Straordinario, durante i moti del maggio del 1898 a Milano. Oltre ad ordinare una sanguinosa repressione, il generale fece affiggere un manifesto che decretava il divieto nell'intera provincia di Milano della «circolazione delle Biciclette, Tricicli e Tandems e simili mezzi di locomozione». Più o meno con gli stessi termini, oltre alla minaccia della fucilazione, i nazifascisti proibiranno durante la loro dominazione sul territorio italiano, in funzione anti-partigiana, l'uso della bicicletta. Quel divieto, però, avrebbe significato in città come Milano o Torino, il blocco della produzione, giacché la maggior parte degli operai la usava per recarsi al lavoro e così, persino i nazisti, spietati nelle loro decisioni, dovettero fare marcia indietro. Nell'immediato dopoguerra, la bicicletta fu molto diffusa, specialmente nelle campagne. Per i braccianti era l'unico mezzo di locomozione, usato, oltre che per il lavoro, in occasione di grandi manifestazioni o degli scioperi indetti dalla Lega dei braccianti. In quelle giornate di lotta, masse imponenti si radunavano per impedire ai crumiri di recarsi nei posti di lavoro. Contro le biciclette, appoggiate nelle sponde dei fiumi, si accanivano con particolare durezza, schiacciandole e rendendole inutilizzabili, le camionette della "Celere" di Scelba, una polizia di pronto intervento, utilizzata soprattutto in occasione degli scioperi operai. Questa furia devastatrice non arrestò però lo svilupparsi di grandi battaglie per ottenere migliori forme di vita. Una storia di sacrifici, di miseria, di lotte, che sarebbe importante far meglio conoscere alle nuove generazioni.

Per questi motivi, oggi più che mai è importante ricordare il 25 Aprile, il giorno della liberazione dall'oppressore con una invasione di biciclette per la città di San Donato.
La Bicicletta è quel mezzo pacifico che ti permette di socializzare, di osservare le cose da un'altra prospettiva..
L'idea è quindi di festeggiare con un giro in bicicletta questa giornata di Festa Nazionale.
Il ritrovo è la consueta Piazza della Pieve.

Si parte da Piazza della Pieve in San Donato Milanese, alle ore 09.30 il giorno 25 aprile.
-Arrivati alla rotonda della Via Emilia si gira in via Libertà;
- la si percorre fino in fondo e
- ...si arriva al Piazzale Super Cortemaggiore,
- qui i si prende verso il Bar Minerva e si gira in direzione Piazza Santa Barbara
- Si percorre il Viale de Gasperi ( quel viale tanto caro ai ciclcisti di questo gruppo a cui questa giunta ha cancellato le piste ciclabili).

Qui su questo Viale De Gasperi il ritmo sarà lento, molto lento, un ritmo di liberazione.

- Lo si percorre il Viale de Gasperi al ritmo lento fino all'ultima rotonda, quella della svolta per andare ai Carabinieri.
- Si percorre tutta la via a ritmo lento (Via Morandi) fino ad arrivare a largo Volontari del Sangue.
- Qui si gira verso Via Gramsci e arrivati al semaforo
- si prosegue fino in fondo alla via Matteotti e...
- si gira, verso la ASL,
- per poi fare Via Jannozzi e...
- arrivare con scampanellata finale al Municipio.


evento organizzato dal gruppo Piste Ciclabili a San Donato Milanese

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