In tutti questi anni gli schieramenti sandonatesi sono stati lo specchio della politica nazionale. Lo specchio di chi a Roma faceva come i ladri di Pisa: litigare di giorno per andare a rubare insieme la notte. La campagnetta, il pratone, la cascina Ronco (ci sarebbe potuto stare anche il VI° P.U. ma Dompé ha chiuso prima) sono decisioni prese da uno schieramento e portate a termine dall’altro. Chissà quante altre ce ne sono. Le persone. Sempre quelle e sempre scelte nello stesso modo. Guardiamo agli eletti. I soliti tromboni, i soliti da vent’anni. Seguiamo l’ordine. Rifondazione: Mistretta consigliere di lungo corso con dietro Mimma Gentile anche lei vetero comunista di lungo corso. Onore alla coerenza. La faccia di rifondazione da almeno 15 anni. Non sarebbe ora di cambiare? La Destra: Russo (anche se non entra) ma è proprio il caso di fare i banchetti con la Porsche? Alla faccia della destra sociale e popolare. Almeno non è ipocrita. Lega Nord: inutile infierire. PDL: entreranno certamente Zampieri, Lusetti e Ponte non li conosco e, se non altro, non mi sembrano lungodegenti della politica, certo complici a diversi gradi dello sfacelo del governo Dompé. Noi per la Città: Puliti. PD: qui saranno almeno otto. Sargenti, Ronchi, Cazzato, Bigagnoli, De Simoni, Pasqualini, Ginelli e Battocchio. Ammetto. Si sono impegnati in una discreta operazioni di rinnovamento, almeno nelle facce. Se poi ci saranno le eminenze grigie non so. Certo, l’indagato se lo potevano risparmiare. Ma non si era detto liste pulite? SEL: Menichetti, un altro old fashioned politician almeno 20 anni sulla breccia. Basta. Terzo Polo per Forenza: Forenza, appunto. Non c’è altro da aggiungere. M5S: Alessandra Salamina, l’unica vera novità.
RecSando
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09/05/2012 - 