Allora in questa fiaba direi che ci sono troppo pochi protagonisti. Sì, c'è il buono, il cattivo e il giullare, ma solo nelle favole i protagonisti sono così schematici e la rappresentazione così semplice. Mettiamo che questa fiaba debba essere rappresentata in teatro e sceneggiata per un pubblico adulto pagante. Godiamoci la scena. La sala è gremita di gente in attesa della rappresentazione. Per rendere la trama più adatta ai due atti gli autori hanno aggiunto altri personaggi e messo in ombra il giullare per dare spazio alla coppia protagonista, Franco Franchi e Ciccio ingrassia. L'importante è che la sala ogni sera sia piena e che gli spettatori paghino. Questo solo importa al padrone del teatro, un grande banchiere. Purtroppo la favola messa in scena per gli adulti ha qualche lacuna. La sceneggiatura non è granché, e il comico (Franco Franchi) non convince più, oramai, si vede, è a fine carriera. è invecchiato. Non bastano più le smorfie per far ridere il pubblico, che si aspetta ben altro da lui. Quello serio, che era la spalla (Ciccio Ingrassia) del comico, invece ha una marcia in più. Invecchiando il suo volto ha assunto una smorfia tragica. Allora il padrone del teatro prende gli sceneggiatori e dice loro: "Qui il pubblico è sempre meno e gli incassi cominciano a calare. Cambiatemi la trama". Franco Franchi viene relegato dietro le quinte e addetto alle scene, e rimane unico protagonista della storia Ciccio Ingrassia, a cui viene affiancata una giovane attrice, dal volto umile e triste e dalla lacrima facile, Giulietta Masina. Ma adesso la storia è troppo triste e la gente rischia di scoglionarsi, così si da più spazio all'altro comico, Raimondo Vianello, che fa i suoi siparietti comici, che rendono più tollerabile una trama divenuta troppo pesante. Nel frattempo Franco Franchi dietro le quinte scalpita "E che, mi lasciate qui mentre voi fate i protagonisti? E vi scordate che vi apra le scene al momento giusto! Lo farò quando lo decido io". Ciccio Ingrassia cerca di tenere a bada il suo vecchio compagno di scene, ma non è cosa facile. Nel frattempo il pubblico in sala scalpita. Le scene sono sbagliate, la sceneggiatura, scritta da autori di una società a maggioranza tedesca, troppo triste, Giulietta Masina non convince e il pubblico se ne esce pian piano dalla sala. Quelli rimasti applaudono solo a Vianello e sopportano il resto della scena con Ciccio Ingrassia, mentre Lino Banfi, che era rimasto a fare da comparsa fino ad allora, comincia a ringalluzzirsi sperando di diventare lui protagonista della trama. Tutti però non hanno fatto conto col banchiere. Questi, visto l'insuccesso della Compagnia e i pochi soldi portati a casa, si incazza e vende il teatro alla società tedesca che lo trasforma in una birreria, lasciando Ciccio Ingrassia, Franco Franchi e tutti gli altri attori a servire al bancone. E gli spettatori senza teatro.
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