>Mi trovo d'accordo sul concetto di equilibrio, anche se ritengo la questione anagrafica secondaria rispetto alle qualità di una persona. Credo che una persona che fa politica ed è "in gamba", sia in grado di ascoltare e comprendere le varie generazioni con cui viene a contatto. Quello che è fondamentale è aprirsi al confronto. Un 50enne che parla solo a quelli della sua generazione può essere negativo allo stesso modo di un ventenne che si rivolge solo ai suoi coetanei.
Questo è ovvio, Daniele. Se uno è un cretino, può esserlo a 20 come a 60 anni. Ma non possiamo negare che nei diversi periodi della vita di un individuo, nella media, ci sono diversi modi di approcciare la realtà, attuale e futura. E' per questo che serve un'equilibrio, come è sempre stato nella storia dell'umanità, il cosiddetto passaggio generazionale. Invece, c'è oggi un sistema economico che non favorisce questo passaggio, che prima o poi comunque avverrà e - siccome non gestito - potrebbe assumere forme di insofferenza e protesta, anche violente.
RecSando
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