>Anch'io l'ho ritenuto improbabile, ma quando un'azienda vende tutti i palazzi in cui risiede non lo si può escludere in assoluto. Credo che nell'articolo Checchi si riferisse a questa eventualità.
Ma ci si è domandati *perchè* l'Eni ha venduto i palazzi? C'è qualcuno con un minimo di conoscenze di gestione e amministrazione aziendale che sia stato in grado di avanzare delle ipotesi credibili?
Ad esempio, se vendo patrimonio e quindi faccio un leasing, chiudo l'immobilizzo, faccio cassa e porto a costi una spesa che sarebbe stata a investimento. Potrei anche fare un contratto che preveda la manutenzione straordinaria a carico della proprietà.
Insomma, ci possono essere numerosi motivi che non hanno nulla a che fare con l'intenzione di fare una relocation. Ovvio, ci vuole intelligenza e cultura per individuarli.
RecSando
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