Luca, potrei dirti che "uno su mille ce la fa". E gli altri? Stamattina, sull'autobus, conversazione tra due signore oltre i 40 anni. Impiegate. Uno dice all'altra che l'azienda dove lavora ha deciso di licenziare 52 persone dopo le vacanze. Non sanno chi, ovvio. Riporta il caso di una sua amica che è già a casa da 6 mesi, conosce 2 lingue ed è laureata, ma non se la fila nessuno per limiti di età (41 anni). L'altra amica rincara la dose: lei ha perso il lavoro, si è riciclata ed ora ha uno stipendio pari alla metà di quello che prendeva prima. E' successa la stessa cosa a mia moglie nel 2002. Un anno e mezzo di disoccupazione, pur avendo laurea con lode ed esperienza come ricercatrice prima e coordinatrice scientifica poi. Ed era il 2002, la crisi era lontana nei pensieri della gente (salvo nel settore di mia moglie). Esistono le eccellenze e i casi fortunati, poi tutti gli altri. Questi ultimi sono costantemente in aumento in tutta Europa. Qualcuno dovrà pur pensare anche a loro. E non voglio far passare il concetto che la disoccupazione è solo colpa di chi perde il lavoro.
PS Io esprimo un mio pensiero personale, quindi dammi pure del tu, non del voi.
RecSando
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