Leggendo il corposo Piano di Zona in discussione nel prossimo Consiglio comunale colpiscono le considerazioni sugli effetti dei tagli regionali e nazionali che rendono impossibile garantire la stessa ampiezza di prestazioni fornita finora. Si evidenzia come elemento caratterizzante della attuale situazione “la vulnerabilità generale ed individuale come prodotto della crisi sociale ed economica. La riserva accumulata nel tempo dalle famiglie italiane si sta esaurendo velocemente proprio per fronteggiare le recenti difficoltà. Nel momento in cui tali riserve vengono a mancare la fragilità sociale si estende anche a fasce di popolazione che prima non ne venivano toccate”.
Questo mi ha fatto riflettere stamattina, mentre partecipavo al presidio della CGIL davanti alla RAI di Milano contro la “riforma” del lavoro che si sta approvando a colpi di fiducia , mentre il governo prospetta nuovi colpi a quelli che pagano sempre (per i dipendenti pubblici ad es si parla di esuberi, blocco delle tredicesime per tre anni, riduzione di stipendi etc,).
Da oggi infatti siamo tutti più vulnerabili ed esposti alle imposizioni dei datori di lavoro. Grazie al voto di Partito Democratico UDC e Popolo della Libertà infatti oggi viene approvato lo stravolgimento dell’ articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, per cui per dirla con le parole di Monti, il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa diventa “un caso estremo ed improbabile" Qui una attenta analisi giuridica http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120626/manip2pg/01/manip2pz/324833/
Rendere più facili i licenziamenti ci rende tutti più precari e fragili, e chi ha fatto queste scelte se ne assume la responsabilità di fronte alle famiglie dei lavoratori che ne subiranno sulla propria pelle le pesanti conseguenze. Senza un welfare in grado di sostenerli adeguatamente. La storia non finisce qui, anche a San Donato, e non ci rassegniamo a queste scelte come irreversibili: che sia la mobilitazione dei lavoratori , una coalizione di sinistra degna di questo nome o un referendum questo scempio va cancellato.
RecSando
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