>Credo invece che ne sentiremo presto le conseguenze , la precarietà viene sancita come la normalità. Che senso ha un contratto a tempo indeterminato se poi puoi essere licenziato senza giustificato motivo?
Enrico, purtroppo, lavorando anche con i disoccupati, ciò è possibile anche oggi. A parte qualche licenziato poi reintegrato, la stragrande maggioranza dei lavoratori è GIA' precario, se non fosse che è precaria l'intera economia. Nessuno è al sicuro, indipendentemente da quanto dice la legge.
>Questo non sarà di stimolo a nessuna imprenditoria ed aggraverà solo la crisi.
Mi sono spiegato male. Mi auguro che venendo a mancare il lavoro tradizionale, nascano idee alternative di tipo imprenditoriale. Si dice che il bisogno aguzza l'ingegno e la mia esperienza mi insegna che molte volte è così.
>Monti ha fatto finta di non sentire quando Joseph Stigliz , Nobel per l' Economia collaboratore di Kennedy di scuola Keynesiana, ha detto in faccia a lui e a D' Alema che questa strada è suicida e ci porterà al disastro.
Qualunque strada porterà al disastro. La situazione è di una tale gravità e complessità, che è impossibile, secondo me, definire una ricetta vincente. Dobbiamo solo prepararci all'impatto.
>Che sia cecità neoliberista o perseguimento di altri scopi questa politica è inaccettabile per chi si definisce di sinistra e intende difendere chi lavora.
Il sistema, che destra e sinistra hanno alimentato per anni, è crollato. Ma nessun politico ha mai detto: "Scusate, ci siamo sbagliati". I politici, se ci rifletti, non ammettono mai sbagli.
RecSando
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