><Io direi che in nome delle ideologie sono state mandate a morire milioni di persone innocenti. L'apocalisse provocata dai nazifascisti costò al mondo oltre 55 milioni di persone. Questa non è questione di ideologia, ma qualcosa di diverso e molto più tremendo. Poi Stalin in nome non del comunismo, ma della sua ferocia fece morire milioni di persone. Ancora oggi non si sa quante, ma pare più di tre milioni. Pol pot ne fece morire altri due milioni in Cambogia. Gli inglesi, francesi e belgi oltre quaranta milioni in Africa. > >Concordo sul giudizio circa l'assoluta maggior importanza che deve avere l'attualità politica su ciò che è storia del '900. Ma le cifre sulle vittime del comunismo non possono essere liquidate con i 3 MLN rispetto ai 55 del nazismo. >Ecco un link di cui riporto l'essenziale: > ><a href="http://www.fredianosessi.it/documenti/Vittime%20del%20comunismo%20sovietico.pdf" target="_blank">http://www.fredianosessi.it/documenti/Vittime%20del%20comunismo%20sovietico.pdf</a> > >Secondo l'équipe di S. Courtois, infatti al movimento comunista internazionale si attribuisce la responsabilità, diretta o indiretta di quasi 100 milioni di morti, dal suo sorgere a oggi, così ripartiti: >Urss fino a 20 milioni >Cina, fino a 65 milioni >Vietnam, circa 1 milione >Corea del Nord, 2 milioni >Cambogia, 2 milioni >Europa dell'Est, fino a 1 milione >America latina, 150.000 >Africa, quasi 2 milioni (o 1,7 milioni) >Afghanistan 1,5 milioni > >Da queste cifre sono esclusi i morti nelle guerre. > >Ciao e scusate ancora. >Luigi
Mi sembra una partita tra chi ha fatto più vittime... perché allora non indicare anche le vittime dei cristiani, così, per par condicio?http://www.uaar.it/ateismo/controinformazione/vittime_della_fede_cristiana/
Ma prima di scontrarci anche su questo argomento, giova ricordare l'assunto iniziale di Christian "in nome delle ideologie sono state mandate a morire milioni di persone innocenti". Il desiderio di potere degli uomini nei secoli, nella storia ha trovato le più ampie giustificazioni, man mano che la sensibilità e la cultura dei popoli ma anche le differenze economiche andavano crescendo e si dovevano convincere le masse meno abbienti a diventare carne da macello o a farne altrettanta di altri. Se un tempo si potevano muovere guerre per impadronirsi dei beni degli altri popoli senza troppe giustificazioni, già ai tempi dei Romani si utilizzava il pretesto ideologico, della civiltà "superiore". Ogni aspetto di questa infinita guerra economica, da secoli, ha visto l'ideologia unica del primato di un popolo sugli altri, di una religione sulle altre, di un continente su altri, di una classe sulle altre, sino ad arrivare ai giorni nostri, con il fascismo sulle nostre terre come reazione al bolscevismo nascente, alle lotte sindacali e alle rivendicazioni operaie, ma soprattutto come conseguenza di una unità d'Italia ancora incompleta e a una classe politica incapace. Il Novecento italiano è cosparso di sangue nella lotta contro il comunismo delle classi dirigenti, dal fascismo sino all'Italia del dopoguerra e quella dei decenni successivi, con la strategia della tensione, i servizi segreti, http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_Gladio_in_Italia a tenere lontano questo spettro (per alcuni di noi e per gli USA) in una Guerra che è durata fino al 2000 http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_fredda o così si ritiene, forse sbagliando. Si dice che la Storia la faccia il vincitore, e io ragionerei su questo, su quanto ci viene raccontato, piuttosto che fare il processo alle ideologie, senza le quali peraltro è un po' meno facile far politica. Io più che aver paura delle ideologie mi preoccuperei un po' di più oggi del fiscal compact, tanto per dire. E di quello che ci sta cadendo ora, sulla testa e sulla pelle di ognuno di noi. |