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Su Ichino, Monti: perché non sono d'accordo con entrambi  (mes #101183)
di Giorgio Soave il 26/12/2012 07:54:12

messaggio letto 646 volte
0 risposte

in risposta a Sergio Solimena (mes. #101182)
Grazie per gli auguri.Ricambio in ritardo.

Io penso che ha fatto bene Ichino ad andarsene al PD; le sue proposte sono decisamente liberiste.
Punto 2: superare la differenza fra lavoratori protetti e non protetti: non si parla ovviamente di aumentare le protezioni ma di diminuirle.

Punto 3: ridurre a un anno al massimo il tempo medio del passaggio da un’occupazione all’altra e rendere più fluido il passaggio da un'impresa in crisi a un'altra in espansione.
Un dipendente in mobilità può trovare un altro lavoro (ovviamente in un'azienda che assume, qui sta il difficile) anche il giorno dopo la messa in mobilità.
Cosa può fare la mano pubblica per questo ? Prima di tutto favorire l'informazione reciproca; creare un registro delle aziende disponibili ad assumere e divulgarlo (e favorire il contatto).
I vecchi uffici statali di collocamento avevano questa funzione, senza i mezzi tecnici moderni. Oggi quel compito è svolto (a pagamento) da agenzie private, che talvolta assumono la funzione diretta di datori di lavoro (una mia parente è stata assunta da una di queste agenzie, ma per un anno ha lavorato presso un'azienda ENI; credo che questo sia anche illegale, e non fa buona pubblicità all'ENI). O è affidato a Internet e alla abilità informatica del disoccupato.

Perchè Ichino non propone un sistema come nelle socialdemocrazie scandinave, dove un lavoratore può essere licenziato ma lo Stato si fa carico di trovargli un altro lavoro e di mantenerlo finché l'ha trovato ?
In queste proposte liberiste io vedo sempre la volontà di tutelare le aziende da un eccesso di personale indesiderato. Le aziende sanno benissimo come trovarsi i lavoratori che gli servono, senza l'aiuto dallo Stato.
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