>Cominciamo a far pagare a chi non rispetta le leggi, come l'uso di botti illegali, andare senza casco, superare in modo eccessivo il limite di velocità, nuotare in mare con la bandiera rossa, dedicarsi ad attività rischiose a scopo di diletto (il grado di rischio di diverse attività umane è scientificamente definito dalle assicurazioni). Penso che andare in moto o fare una passeggiata in montagna sia ben diverso che fare parapendio, equitazione o motocross.
>Penso che andare in moto o fare una passeggiata in montagna sia ben diverso che fare parapendio, equitazione o motocross.
Parapendio, equitazione o motocross sono attività più rischiose ma non proibite, perchè lo Stato ha deciso che rientrano nelle scelte private del cittadino. Vogliamo che lo Stato decida di farci pagare l'assistenza sanitaria (sia pure attraverso un'assicurazione) se ci facciamo male praticando una di queste attività ? Richiederebbe una lista infinita di situazioni a rischio. A cominciare da parapendio, equitazione e motocross, continuando con l'alpinismo, il ciclismo, il motociclismo, il pattinaggio etc. Anche stare in casa è pericoloso, per le conseguenze della sedentarietà e per gli incidenti domestici Avremmo uno Stato che ci permette di rischiare praticando certe attività, ma ipocritamente rifiuta di curarci se ci facciamo male. Alla fine i casi sono due: o lo Stato vuole risparmiare sulla Sanità pubblica, o vuole essere uno Stato-balia che vuole entrare nelle nostre scelte. Entrambi non mi piacciono. Dai retta Luca, lasciamo ai cittadini la decisione di quanto rischiare, e se sono così stupidi o sfortunati da farsi male curiamoli (che è il modo migliore per farli tornare sani e produttivi) senza trattarli da ragazzini da punire per la loro imprudenza. |