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Lo spread  (mes #101395)
di Andrea Lanzoni il 08/01/2013 14:39:58

messaggio letto 679 volte
(1 risposta)

in risposta a Luca Isabella (mes. #101391)
> Quindi, ritengo lo yield più sensato dello spread come indicatore dello stato di salute del nostro debito.

Lo spread é la differenza degli yield.
In orizzonte di bereve termine ci possono essere oscillazioni che possono trarre in inganno, però il debito tedesco è per i mercati correttamente considerabile un debto sicuro.

Non é lo spread che è un indicatore dello stato di salute di un'economia o di un Paese, é solamente un indicatore importante per un Paese sovraindebitato.

Vi é inoltre un altro fattore da considerare oltre allo sperad dei rendimenti: mi riferisco alla quantità di 'buon debito' da finanziare rispetto a 'debito scadente'.
Provo a spiegarmi.
Supponiamo che la Germania, con una cura da cavallo, decida di ridurre a zero il suo già basso debito statale.
In questo scenario teorico non esisterebbero più emissione di Bund perchè non c'è più debitore.
Ciò comporterebbe che i capitali dei Bund che man mano giungono a scadenza devono cercare nuovi lidi su cui sbarcare. Significherebbe un aumento della richiesta di titoli degli altri Paesi (fra cui l'Italia). In pratica il debitore Italia aumenterebbe di potere e si permetterebbe di abbassare i tassi restando comunque appetibile.

Il ragionamento vale anche nel caso opposto in cui la Germania decidesse di aumentare il proprio debito (può permetterselo) per finanziare la crescita dell'economia interna.
Si avrebbe una riduzione di capitali che chiedono titoli italiani e lo spread salirebbe e con esso il debito, indipendentemente da come vada l'economia in Italia e da qualsiasi cosa faccia qualsiasi governo.

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