Hai detto nel post precedente che ciò che dice Berlusconi e solo in funzione della campagna elettorale e lo condivido. Ma anche tu non scherzi. Non posso credere che tu non sappia che al prossimo governo e parlamento spetti il compito di completare le riforme che non ha potuto fare il governo Monti per la brevità della sua durata e per gli ostacoli ai provvedimenti, specie nella seconda parte del mandato, posti dal PDL e PD che ne hanno impedito l’adozione, che ne sono usciti annacquati, ma anche per rivedere ciò che non ha funzionato. Tutto ciò è necessario per i motivi che molto bene spiega Isabella nel suo ultimo post. Senza riforme e vero cambio di mentalità non ci solleveremo e anche i sacrifici che tu ricordi saranno buttati al vento. Per questo Monti, contrariamente a quanto aveva detto nel passato, ha deciso di mettersi in gioco alle elezioni, dopo aver constatato che PD e PDL hanno impostato le elezioni tornando ad allearsi con forze politiche contrarie al riformismo, per non parlare delle posizioni di Berlusconi, in gran parte finalizzate a riconquistare i consensi persi in favore di Grillo.
Queste elezioni rappresentano uno spartiacque tra passato e futuro. La politica italiana va perciò interpretata prima che nello schema destra / sinistra, nella contrapposizione tra riformisti e conservatori, cioè tra chi vuole correggere ciò che non va e chi s’illude di tornare indietro in un’Italia con i difetti che ci hanno portato vicino al disastro.
Isabella, dicevo, ha già risposto alle tua affermazioni. M'interessa riprendere solo la più nefasta.
<Una buona riforma? Usciamo dall'euro, adesso, che forse possiamo anche farcela.
Non scherziamo. Chi ha qualche risparmio in Italia subirebbe una svalutazione pazzesca e non oso pensare ai prezzi e al costo della vita. Non dimentichiamo, infine che quel poco che abbiamo aggiustato nel sistema Italia e che ha contribuito, insieme alle recenti riforme ed all'azione internazionale di Monti, lo dobbiamo al nostro ingresso nell'Euro.
Nel 2012 siamo tornati a contare in Europa ed è stato l'avvio per farci ascoltare, vedi ad esempio la presa di posizione della BCE, che è stata salutare per ridurre i tassi d'interesse dei BTP. Auguriamoci perciò che il prossimo presidente del Consiglio sappia continuare su questa strada e l'Europa tornerà anche per i pessimisti come te ad essere speranza per il nostro futuro.
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>L'Italia ha bisogno, per il bene dei giovani, di profonde riforme che rompano con il conservatorismo di sinistra e il populismo presente nelle forze estreme.
<Altre riforme? Non basta andare in pensione a 70 anni, aver perso una quota sostanziosa del salario reale, i cococo e i cocopro, le partita IVA, i contratti a tempo determinato, il TFR in mani ai fondi integrativi, alcuni periodi di malattia non pagati in alcuni contratti, la riduzione delle ferie per alcuni nuovi contratti, l'aumento della disoccupazione malgrado tutto questo, cosa altro ci vuole? Andare in pensione a 80 anni? Lavorare senza ferie? Tutti precari? Ma che se ne fanno i giovani di un aumento di produttività così, se i vecchi di 70 anni se li troveranno tra le palle quando cercheranno lavoro? Cosa se ne fanno le aziende di operai e magazzinieri di 70 anni? Una buona riforma? Usciamo dall'euro, adesso, che forse possiamo anche farcela. Quando tra dieci anni accadrà comunque, sarà troppo tardi.
RecSando
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