Purtroppo è come dici, Giorgio. Il problema è il consumismo, che in buona parte deriva dall'alienazione delle nostre vite, che assomigliano all'immagine del criceto che corre nella ruota. Cerchiamo un significato comprando e accumulando beni in modo compulsivo.
Se vuoi avere 100 magliette non puoi spendere 30 euro per ognuna, soprattutto se vuoi comprarle nei super negozi sfavillanti del centro, con costi enormi. Quindi c'è la corsa al ribasso dei costi di produzione, per mantenere gli utili a basso prezzo e bassa qualità, in modo che si possa consumare oltre la ragionevole utilità. Decine di paia di scarpe, cibo sprecato, telefonini come se piovessero, e così via.
Quando riesci ad uscire dalla ruota e riesci a dare un significato alla tua vita, magicamente il consumo compulsivo sparisce: mangi meno, ma meglio; hai meno vestiti, ma migliori; cambi l'auto quando ha finito la sua vita utile; e così via.
Tutto nasce da una presa di consapevolezza dei singoli. Ma non ho grandi speranze... L'articolo dimostra ancora che la natura umana, se è stata creata da un Dio, non è stata uno dei suoi lavori meglio riusciti... ;) |