vorrei aggiungere che il problema si pone sopratutto per l'impatto con la nostra società di una immigrazione formata culturalmente nel paese d'origine, che per un normale meccanismo psicologico di autodifesa tende ad accentuare le sue caratteristiche culturali e religiose. Questo problema si può evitare limitando l'immigrazione.
I figli degli immigrati si integrano facilmente e accettano i nostri usi e le nostre leggi perchè ci sono cresciuti. Anzi penso che sarebbe giusto anticipare la concessione della cittadinanza al momento dell'uscita dalla scuola dell'obbligo e all'ingresso nel mondo del lavoro, cioè a 15 anni, per non creare una classe di cittadini apolidi senza diritti, anche se nati e cresciuti in Italia. L'esclusione per legge è un ostacolo all'integrazione.
RecSando
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